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Nuove regole sulle immissioni in ruolo e i requisiti per l’assunzione: ecco cosa cambia per i docenti vincitori di concorso

Vincolo triennale per i neoassunti: una sfida per gli insegnanti non abilitati

I neoassunti in ruolo devono affrontare un vincolo di permanenza triennale nella scuola di assunzione, un requisito che si applica anche ai vincitori di concorso non abilitati. Questo cambiamento normativo, introdotto con il D.L. 71/2024, incide significativamente sulla mobilità e le prospettive di carriera dei nuovi docenti.

Le immissioni in ruolo per l’anno scolastico 2023/24 proseguiranno fino al prossimo 31 dicembre, attingendo dalle graduatorie dei concorsi scuola dell’infanzia/primaria e scuola secondaria PNRR 2023. Mentre i vincitori del concorso per l’infanzia e la primaria sono tutti abilitati, quelli del concorso per la scuola secondaria includono anche docenti privi dell’abilitazione, con requisiti alternativi come la laurea e 3 anni di servizio o la laurea e 24 CFU.

I vincitori di concorso abilitati vengono assunti direttamente in ruolo e avviati all’anno di prova, a partire dal quale decorre il vincolo di permanenza triennale nella scuola di assunzione. Diverso il percorso per i vincitori di concorso non abilitati, che prima sono assunti a tempo determinato, durante il quale conseguono l’abilitazione, e solo successivamente sono assunti a tempo indeterminato e sottoposti al periodo di formazione e prova.

In questo caso, il vincolo triennale non decorre dall’assunzione a tempo indeterminato, ma si aggiunge all’anno a tempo determinato necessario per conseguire l’abilitazione. Pertanto, i docenti vincitori di concorso non abilitati saranno vincolati nella scuola di assunzione per un totale di quattro anni: uno a tempo determinato e tre di vincolo a tempo indeterminato.

Questa regola, sancita dall’art. 13/5 del D.Lgs. 59/2017 e dall’art. 399/3 del D.Lgs. 297/94, prevede alcune deroghe, come nei casi di sovrannumero, esubero o assistenza a persone con gravi disabilità. Durante il vincolo, i docenti possono comunque presentare domanda di assegnazione provvisoria e utilizzazione nella provincia di titolarità, oltre ad accettare supplenze in classi di concorso diverse da quella di titolarità.

Questa nuova normativa rappresenta una sfida per i docenti non abilitati, che dovranno affrontare un periodo più lungo di permanenza nella scuola di assunzione prima di poter aspirare a un trasferimento. Tuttavia, il legislatore ha voluto garantire una maggiore continuità didattica e una più solida formazione iniziale per i nuovi insegnanti, in linea con gli obiettivi del PNRR.

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