Il contratto collettivo nazionale del comparto scuola 2019-2021 ha introdotto importanti novità in tema di permessi per il personale scolastico con contratto a tempo determinato. In particolare, la nuova normativa prevede che docenti e personale ATA con accordo fino al termine dell’anno o delle attività didattiche abbiano diritto a 3 giorni di permesso retribuito all’anno per motivi personali o familiari.
Una significativa differenza rispetto al passato, quando tutto il personale precario poteva usufruire solamente di 6 giorni non retribuiti. Inoltre, per il personale ATA la norma specifica che i permessi possono essere fruiti anche su base oraria, una maggiore flessibilità utile ad adattare le assenze alle proprie esigenze.
Secondo quanto riferito dai sindacati, i docenti supplenti potrebbero inoltre sfruttare i 6 giorni standard di “ferie” come ulteriori permessi retribuiti. Un beneficio importante per la qualità della vita lavorativa del personale con contratti temporanei nella scuola.
In sintesi, le nuove disposizioni contrattuali tendono a ridurre le differenze di tutele tra personale fisso e precario, riconoscendo anche a quest’ultimo diritti fondamentali come quello alla conciliazione tra vita privata e professionale. Un passo avanti nella direzione dell’equità e della stabilizzazione del lavoro nel mondo dell’istruzione.
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