Novità pensioni 2025 post Quota 103: le possibili nuove mosse del Governo per incentivare l’allungamento della vita lavorativa, in arrivo nuovi bonus?
Mancano pochi mesi alla scadenza delle principali misure previdenziali in vigore, tra cui Ape Sociale, Opzione Donna e Quota 103, e l’esecutivo è al lavoro per definire la manovra economica 2025 da presentare a Bruxelles entro la fine di settembre. Tra le ipotesi al vaglio, vi sarebbero alcune novità per incentivare l’allungamento della vita lavorativa oltre la soglia dei 62/63 anni.
Quota 41 light rilanciata ma costi elevati
Torna d’attualità l’idea di una riformulazione della Quota 41, ovvero la possibilità di ritirarsi dal lavoro con soli 41 anni di contributi a prescindere dall’età. La Lega propone di introdurre una versione “light” che preveda il calcolo interamente contributivo dell’assegno, in modo da contenere i costi stimati tra 600 milioni e 1 miliardo l’anno. Cifra che non convince il Mef.
Fondi pensione, parte del Tfr ai privati?
Tra le ipotesi, il destinare obbligatoriamente una quota del Tfr (fino al 25%) ai fondi pensione integrativi, in modo da creare una base per chi ha carriere discontinue. Possibile anche un versamento semi-obbligatorio del 5-10% con l’aiuto di bonus fiscali.
Bonus per posticipare il ritiro
Si valuta l’introduzione di incentivi economici per determinate categorie (es. forze dell’ordine) volti a ritardare l’uscita dal lavoro sul modello del vecchio “bonus Maroni”. Parallelamente, stretta in vista sulle rivalutazioni degli assegni per reperire risorse da destinare alla previdenza.
In attesa delle decisioni definitive che verranno prese ad agosto, queste le indiscrezioni sulle possibili nuove mosse del governo in tema di pensionamenti nella prossima manovra.
Leggi anche:
Concorsi PNRR, la graduatoria degli idonei rimane segreta: è polemica
Segui i canali social di InformazioneScuola
Iscriviti al gruppo Telegram: Contatta @informazionescuola
Iscriviti al gruppo whatsapp
Iscriviti alla nostra pagina Facebook