Qualcuno, direttamente interessato, continua a chiedere modifiche al Concorso Straordinario bis già chiuso. Correzioni che produrrebbero soltanto ingiustizie e ulteriore disparità di trattamento poiché, se accolte, inserirebbero all’interno del sistema scolastico tutti gli iscritti non vincitori, soltanto per essersi iscritti e presentati dinanzi a una Commissione!
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Ciò arrecherebbe danno ai non iscritti, i quali non hanno partecipato principalmente proprio perché lo Straordinario bis non prevedeva né abilitazione né graduatorie di merito.
Se tali condizioni fossero state tra i requisiti del bando tutti gli aventi diritto avrebbero partecipato!
A supporto delle modifiche, c’è chi ha il coraggio di sostenere che i bandi dei concorsi possano essere modificati tutti e sempre a piacimento successivamente all’espletamento di un concorso!
Magari in base all’umore del momento? Come si trattasse di un gioco!
Se ciò è avvenuto in passato non vuol dire che risponda a criteri di equità, né che faccia acquisire alla modifica un fondamento giuridico di legittimità.
Ne abbiamo abbastanza dell’incertezza del diritto, che ha finora danneggiato migliaia di colleghi!
Vanno evitati trattamenti di favore, siamo in uno Stato di diritto e la legge garantisce che nessuno venga discriminato! E’ impossibile stabilire la differenza semplicemente per l’adesione o meno a un bando di concorso!
Chi dovrebbe avere a cuore il buon andamento dell’amministrazione e la tutela di ogni categoria, nella sua interezza, non può prestarsi ad azioni di parte, a vantaggio di un gruppo e a scapito di altri.
Il Comitato Precari Uniti per la Scuola sostiene, invece, che l’accesso ai percorsi formativi abilitanti all’insegnamento deve essere garantito a tutte le categorie interessate, cioè triennalisti di statali e paritarie, ingabbiati e dottori di ricerca, tenendo conto delle rispettive specificità.
Eventuali trattamenti di favore per gli iscritti al Concorso Straordinario bis farebbero infuriare i quattro quinti della categoria i quali, non essendosi iscritti perché lo Straordinario bis non prevedeva abilitazione e graduatorie di merito, si troverebbero di fatto presi in giro.
Confidiamo, pertanto, nel senso di responsabilità della politica e nella sua azione improntata ai principi di equità e legalità.
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Il PRECARIATO STORICO non si combatte con iniqui provvedimenti che determinano disuguaglianze di trattamento tra precari, e a favore solo di una minoranza, bensì con pari opportunità offerte, nel tempo, a tutti gli aventi diritto!
Il Comitato Precari Uniti per la Scuola
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