Spettabile Redazione, sulle vostre pagine ho letto posizioni diverse, contrarie e favorevoli, sulla probabile sanatoria chiesta da più parti per l’intera Pubblica Amministrazione. Sanatoria chiesta a gran voce anche da parte dei precari della scuola, con in testa i docenti.
Da genitore di due adolescenti che frequentano la scuola mi permetto di dire la mia nella speranza che la missiva possa essere presa in considerazione e pubblicata sulle vostre pagine.
Vado al dunque.
La richiesta di immissioni in ruolo seppur legittima non può e non deve passare da concorsi per soli titoli o da scorciatoie di vario genere che nulla di buono porterebbero alla qualità dell’Istruzione e della PA in generale. La qualità è necessaria per un Paese che ha la macchina della pubblica amministrazione da svecchiare ed ammodernare inserendo nei gangli personale preparato, giovane e perchè no, dinamico.
Risorse fresche, con mentalità moderna e con grande voglia di lavorare. Risorse che non possono prescindere da una selezione vera e attenta. Tale selezione non può e non deve lasciare fuori i docenti, poiché sono proprio loro che formano e formeranno le future generazioni di professionisti, i quadri dirigenti e perchè no, di personale specializzato.
Leggere che i docenti a gran voce chiedano scorciatoie e sanatorie mi lascia non solo perplesso, ma mi stupisce che a farlo siano proprio loro, professionisti abituati a selezionare, a valutare.
Rifiutarsi, a loro volta, di essere selezionati tramite un concorso serio che permetterà ai migliori di andare avanti e agli altri di tornare a prepararsi per affrontare le prossime selezioni non mi sembra francamente un castigo.
Non è certamente il servizio prestato che fa di un docente, ma anche di un medico, un buon professionista, lo sanno tutti e lo sanno anche loro, proprio i docenti dovrebbero essere i primi dunque a chiedere una selezione seria e non sperare in sanatorie o scorciatoie di varia natura.
Grazie per l’attenzione Pietro S.