Riceviamo diverse e-mail di iscritti alle graduatorie ATA di terza fascia che nonostante i tanti anni non hanno mai ricevuto un incarico o una supplenza breve.
C’è suggerisce di sovvertire la tabella di valutazione dei punteggi, stravolgendo le graduatorie di terza fascia del personale ATA: “Le graduatorie – scrive Vincenzo – non andrebbero fatte solo sul punteggio, si dovrebbe tenere conto l’anno d’iscrizione nella graduatoria, l’età, tempo di disoccupazione figli e famiglia, sono questi i valori che bisogna valutare, come si faceva prima, ora la precedenza c’è l’ha chi è più giovane, ma tutto questo è stato creato appositamente, uno giovane senza famiglia ha un costo per lo Stato inferiore rispetto a chi ha una famiglia con figli, tutto questo grazie alla collaborazione dei sindacati, con ciò non voglio dire che si deve assumere esclusivamente chi ha una famiglia, ma che deve avere una priorità”.
Il consiglio di Vincenzo difficilmente verrà preso in considerazione, ma moltissimi iscritti alle graduatorie di terza fascia ATA sono esattamente nella situazione da lui descritta.
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