Nelle prossime procedure di mobilità, i docenti già abilitati in una delle classi di concorso oggetto di accorpamento potranno presentare domanda di passaggio di ruolo anche per l’altra classe aggregata, senza necessità di una specifica abilitazione. Un’opportunità importante per la flessibilità del personale docente.
Il Ministero dell’Istruzione e del Merito, con il DM 255/2023, ha proceduto all’accorpamento di alcune classi di concorso della scuola secondaria di primo e secondo grado. Nello specifico, sono state aggregate le classi A-01 e A-17, A-12 e A-22, A-29 e A-30, A-48 e A-49, A-70 e A-72, A-71 e A-3.
Nonostante l’accorpamento, i ruoli rimangono distinti: nelle procedure concorsuali e per l’attribuzione delle supplenze si continueranno a formulare graduatorie separate per ciascuna classe di concorso.
Tuttavia, il nuovo quadro normativo introduce un’importante novità per la mobilità del personale docente. Coloro che sono già abilitati per una delle classi di concorso oggetto di aggregazione, saranno considerati abilitati anche per l’altra classe confluita nella nuova denominazione. Questo vale sia per i docenti abilitati secondo i vecchi ordinamenti, sia per coloro che hanno conseguito l’abilitazione con i nuovi percorsi attivati nell’a.a. 2023/24.
Pertanto, anche nel prossimo CCNI sulla mobilità per l’a.s. 2025/26, sarà possibile per i docenti chiedere il passaggio di ruolo tra le classi di concorso aggregate, senza necessità di una specifica abilitazione per la seconda classe. Un’opportunità importante per ampliare le possibilità di carriera e garantire una maggiore flessibilità al personale docente.
Restano fermi i requisiti previsti per il passaggio di ruolo, come il superamento dell’anno di prova nel ruolo di attuale titolarità e il possesso dell’abilitazione per la classe di concorso richiesta (o almeno di appartenenza, nel caso della secondaria). Novità anche per il passaggio al ruolo di sostegno, su cui il prossimo CCNI dovrebbe prevedere deroghe più ampie.
Insomma, il prossimo anno scolastico 2025/26 si prospetta ricco di opportunità per i docenti, grazie alle recenti riforme che mirano a una maggiore flessibilità e valorizzazione del personale.
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