La mobilità 2017 e continuità didattica, così come i trasferimenti degli scorsi anni, porterà dei piccoli o grandi cambiamenti nelle scuole italiane, Con la Mobilità del 2017 questi cambiamenti potranno essere più accentuati per via del superamento del vincolo triennale.
Tale vincolo in passato obbligava i docenti immessi in ruolo a rimanere in servizio nella provincia per tre anni, solo dopo il terzo anno si poteva fare domanda di trasferimento.
Gli stessi docenti immessi in ruolo tuttavia potevano chiedere l’assegnazione provvisoria e spesso veniva concessa permettendo ai docenti di avvicinarsi a casa.
Anche in quel caso veniva a mancare la continuità didattica anche se in misura minore.
La cosa che lascia un po’ perplessi, almeno per chi scrive, che la continuità didattica viene tirata in ballo solo quando fa comodo e mai quando ad esempio ad essere vittime siano gli stessi docenti costretti il più delle volte a cambiare scuola per via dei tagli agli organici o per manovre talvolta poco chiare.
Mobilità 2017 e la fine della continuità didattica, le preoccupazioni dei genitori
Come già evidenziato, con la Mobilità 2017 cade il vincolo triennale, da quest’anno tutti i docenti sanno liberi di fare domanda di cambio scuola, si teme un esodo dal Nord verso le regioni del Sud, anche se leggendo bene il contratto le percentuali destinate ai trasferimenti in realtà sono minori rispetto a quel che speravano i docenti.
Percentuali che comunque preoccupano l’associazione dei genitori MoiGe che temono il crollo definitivo della continuità didattica, l’associazione ha affidato le proprie preoccupazioni ad un comunicato stampa che riportiamo qui di seguito: