Roma, 24 gennaio – La nuova inchiesta del team Backstair di Fanpage, intitolata “La Cattiva Scuola”, ha sollevato il velo su un fenomeno preoccupante: il mercimonio dei titoli nel settore scolastico. Corsi fittizi e certificazioni acquistate sembrano essere diventati mezzi per garantirsi un posto in cattedra, a scapito della qualità dell’insegnamento.
A lanciare l’allarme è il coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, Vito Carlo Castellana. “È spaventoso quanto emerso da questa inchiesta”, ha dichiarato. “Da anni denunciamo che la scuola e gli insegnanti sono stati trasformati in un bancomat, un grande affare per enti di formazione privi di qualsiasi qualità. A questo si aggiungono studi legali che alimentano l’idea che basti acquistare titoli o presentare un ricorso per diventare docenti.”
La Gilda, organizzazione sindacale impegnata nella tutela degli insegnanti, aveva già affrontato il tema in passato, organizzando un convegno dal titolo “La Fabbrica dei Titoli”. Castellana sottolinea come, in Italia, per accedere all’insegnamento si debba passare attraverso concorsi pubblici o le Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS). Tuttavia, il sistema è spesso viziato da pratiche discutibili. “Accade frequentemente che persone apparentemente altamente titolate non siano in grado di svolgere compiti basilari, come accendere un computer. Peggio ancora, alcuni non riescono neppure a leggere correttamente le diciture sulle certificazioni linguistiche che dichiarano di possedere.”
La Gilda degli Insegnanti propone una riforma radicale della formazione docenti. “È necessario opporsi alla proliferazione di enti di formazione online senza controllo e ripensare i percorsi formativi. Questi dovrebbero avvenire all’interno delle scuole, sotto la guida di docenti esperti e qualificati”, ha concluso Castellana.
Il dibattito sul futuro della scuola italiana si fa sempre più acceso, e l’appello della Gilda degli Insegnanti rappresenta un monito per tutte le istituzioni coinvolte. La qualità dell’istruzione passa necessariamente attraverso la selezione e la formazione di docenti realmente preparati e competenti.
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