Roma, 16 dicembre – Polemiche accese sulla manovra finanziaria del governo Meloni e sulle cifre che riguardano il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara. Gli esponenti del Movimento 5 Stelle in commissione Cultura alla Camera hanno criticato aspramente l’aumento retributivo che il ministro riceverà, definendolo un insulto ai lavoratori della scuola.
Secondo i calcoli riportati dalla stampa, l’incremento dello stipendio mensile di Valditara sarebbe di 7.193,11 euro, cifra che corrisponde a quasi cinque volte lo stipendio medio di un insegnante italiano. “Mentre la scuola pubblica muore sotto i colpi inferti dal governo Meloni, tra accorpamenti, tagli di organico, precariato e agevolazioni agli istituti paritari, Valditara troverà sotto l’albero un aumento esorbitante”, denunciano i parlamentari M5S.
Un attacco diretto: “Non si vergogna?”
Gli esponenti del Movimento non usano mezzi termini: “Per lui abbiamo una sola e semplice domanda: ma non si vergogna nemmeno un po’? Non crede che questa norma sia uno schiaffo in faccia nei confronti di tutti quei docenti, del personale ATA, dei precari, che mandano avanti la pubblica istruzione nonostante stipendi che continuano ad essere tra i più bassi d’Europa?”.
Il riferimento è al contesto drammatico in cui versa la scuola pubblica: accorpamenti di istituti, riduzione del personale e una precarietà diffusa che penalizza gravemente il sistema educativo italiano. I docenti e il personale ATA, con salari al di sotto della media europea, continuano a svolgere il loro lavoro con dedizione, ma senza ricevere il riconoscimento economico adeguato.
La questione dei fondi alla scuola pubblica
“La manovra premia ancora una volta le scuole paritarie a scapito di quelle pubbliche, aggravando ulteriormente una situazione già critica. È inaccettabile che, in questo scenario, un ministro riceva un aumento così spropositato,” concludono i deputati M5S.
La questione solleva interrogativi su come vengano distribuite le risorse pubbliche e sulle priorità del governo in un momento in cui la scuola italiana necessita di investimenti urgenti per garantire qualità e accessibilità all’istruzione.
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