Roma, 3 ottobre – La gestione della scuola italiana da parte del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara è sotto i riflettori dopo l’ennesima bocciatura, questa volta proveniente dall’Unione Europea. La Commissione UE ha deferito l’Italia alla Corte di giustizia, evidenziando l’uso abusivo di contratti a tempo determinato nella scuola, una pratica che viola i diritti dei lavoratori e ne limita la progressione salariale.
Secondo il Movimento 5 Stelle (M5S), questa situazione è il risultato di una gestione fallimentare, aggravata dai concorsi mal gestiti e dal crescente numero di insegnanti precari, che quest’anno ha raggiunto livelli record. “È vero che il problema del precariato nella scuola esiste da tempo”, dichiara Antonio Caso, capogruppo del M5S in commissione cultura alla Camera, “ma la gestione di Valditara ha solo peggiorato la situazione.” Caso sottolinea anche come le risorse per 70mila assunzioni previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) siano state ottenute grazie all’impegno dell’ex premier Giuseppe Conte.
Il M5S chiede una riforma strutturale del sistema delle assunzioni scolastiche, con l’obiettivo di ridurre drasticamente l’uso dei contratti a tempo determinato, che dovrebbero essere riservati solo a situazioni temporanee come supplenze per malattie o maternità. Per risolvere la questione, Caso evidenzia l’importanza di un calcolo più accurato del fabbisogno reale di docenti e un maggiore investimento per garantire una stabilità contrattuale nel lungo termine.
La critica è chiara: le promesse del governo Meloni non trovano riscontro nella pratica, con ritardi e disorganizzazione che continuano a pesare sul mondo dell’istruzione.
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