Lucia Azzolina, l’ex ministro dell’Istruzione, con un articolo sull’Huffingtonpost evidenzia le conseguenze dell’Autonomia Differenziata richiamando il Manifesto di Ventotene il quale sancisce che solo un’Europa unita e solidale può superare le difficoltà del nostro tempo. Purtroppo oggi, con l’aumento della povertà e del divario Nord-Sud, alcune proposte di autonomia differenziata rischiano di danneggiare ulteriormente i più fragili.
Secondo l’Istat, oltre 5,6 milioni di italiani vivono in povertà assoluta, concentrati soprattutto al Sud. Allo stesso tempo, spopolamento e declino demografico stanno svuotando intere aree del Paese. Per invertire la rotta, bisogna sostenere le imprese, garantire un salario e servizi dignitosi a tutti, a prescindere da dove vivono.
Anche l’istruzione e la sanità devono essere accessibili in modo equo. Solo così si può creare mobilità sociale e contrastare le diseguaglianze, principi cardine del Manifesto di Ventotene. Purtroppo l’autonomia differenziata rischia l’opposto, aumentando il divario tra Nord e Sud invece di ridurlo.
Inoltre, le sfide globali come il cambiamento climatico richiedono unità e coordinamento. Non possiamo affrontarle in modo frammentato e nazionalista. Solo insieme, condividendo risorse e competenze, l’Italia e l’Europa possono proteggere l’ambiente e garantire progresso a tutti i cittadini.
Per queste ragioni, il dibattito sull’autonomia differenziata merita un’analisi attenta degli impatti sociali ed economici. Dobbiamo assicurarci che nessuno venga lasciato indietro e che tutto il Paese possa progredire unito, secondo i principi di solidarietà e uguaglianza sanciti a Ventotene oltre 70 anni fa.
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