Il ministro Fioramonti deve essere proprio persona ostinata e questa ostinazione potrebbe portarlo a lasciare la poltrona del Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca (MIUR). Alla base c’è sempre la richiesta dei 3 miliardi da investire nell’Istruzione Universitaria e Scolastica e negli stipendi dei dipendenti.
Richiesta che è destinata a non essere soddisfatta e che lo avvicina a passo svelto al mese di gennaio 2020 quando i giochi saranno fatti e lui dovrà fare i conti con la realtà (amara?) numerica e con le promesse fatte il nel giorno dell’insediamento: “se non mi danno 3 miliardi per la scuola, mi dimetto”.
I 3 miliardi non solo sono lontanissimi, ma sembra non vi siano nemmeno i presupposti, ma lui non molla!
In un’intervista rilasciata a Corrado Zunino per il quotidiano la Repubblica, lo sottolinea nuovamente: “se no mi danno i 3 miliardi lascio il posto ad un altro”. Ostinato e coerente, direbbe qualcuno, ma temiamo che dobbiamo iniziare ad abituarci all’idea che alla guida del dicastero possa andare un’altra persona, chi? Lo scopriremo presto.