Il sistema di convocazione del personale ATA sembra sfuggire a qualsiasi regola di buonsenso e trasparenza. Ne sanno qualcosa i lavoratori precari che attendono da tempo l’agognata chiamata per la stabilizzazione. Una di queste è Roberta (nome di fantasia), che da anni naviga nella terza fascia pur avendo tutti i requisiti per passare alla prima.
Come lei, sono migliaia i colleghi che trascorrono le giornate a controllare compulsivamente gli albi affissi nelle scuole, sperando di carpire qualche indizio sulle tanto attese convocazioni. Ma quegli albi risultano sempre deserti, senza alcuna traccia degli attesi avvisi.
La storia di Roberta mette in luce tutte le assurdità di un sistema che sembra sfuggire a ogni regola di buonsenso. A lei è stata inviata una convocazione via mail istituzionale alle 8:26, con risposta tassativa entro le 8:30. Appena quattro minuti per decidere del proprio futuro lavorativo.
Ma c’è di più: alcuni suoi colleghi con punteggi più bassi sono stati convocati senza che questo risultasse da alcun elenco ufficiale, come invece prevederebbero le norme. Un sistema che alimenta ansie e frustrazioni, oltre a mancare di trasparenza.
L’organizzazione sindacale che ha raccolto la testimonianza di Roberta intende vederci chiaro. L’ufficio legale è pronto a intraprendere azioni per far luce su eventuali irregolarità. Ai lavoratori precari viene chiesto di denunciare episodi sospetti. Solo attraverso il rispetto delle graduatorie e la pubblicazione tempestiva degli atti, potrà essere ripristinata la legalità in un settore segnato da troppe zone d’ombra.
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