L’Italia ultima in Europa per occupazione dei neolaureati: ecco i dati Eurostat

L’Italia in fondo alla classifica europea per occupazione dei giovani laureati.

Secondo i dati pubblicati da Eurostat, l’83,5% dei neolaureati europei tra i 20 e i 34 anni trova lavoro entro tre anni dal conseguimento del titolo di studio. Tuttavia, l’Italia si conferma maglia nera in UE, con solo il 67,5% dei giovani con laurea occupati.

Ad avere le migliori performance sono Malta (95,8%), Paesi Bassi (93,2%) e Germania (91,5%). In generale, i tassi occupazionali dei neolaureati sono in crescita negli ultimi dieci anni in tutta Europa, passando dal 74,3% del 2013 all’attuale 83,5%.

Secondo l’analisi dei dati Eurostat, coloro che terminano percorsi universitari hanno maggiori possibilità di trovare lavoro (87,7%) rispetto ai diplomati (78,1%). Tuttavia, l’Italia sottoperforma in entrambe le categorie, con appena il 69,4% degli ex studenti universitari occupati e il 63,9% dei diplomati.

Fanno meglio dell’Italia anche Grecia (72,3%) e Romania (74,8%), nonostante le difficoltà economiche che hanno attraversato negli ultimi anni. Il gap occupazionale dei giovani italiani rispetto agli altri Paesi UE conferma le difficoltà sistemiche del nostro Paese nel fare incontrare domanda e offerta di lavoro, soprattutto per i neolaureati.

Questi dati Eurostat dovrebbero far riflettere le istituzioni italiane sulla necessità di riformare il sistema formativo e favorire concretamente l’inserimento lavorativo dei giovani, al fine di sfruttare al meglio il capitale umano e contrastare la “fuga di cervelli” verso l’estero.

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