L’Istituto Superiore di Sanità salva la scuola che resterebbe il luogo più sicuro dove il protocollo, grazie al monitoraggio costante dei docenti e del personae ATA. viene applicato in maniera rigida.
I banchi monoposto hanno garantito il distanziamento fra gli studenti, il gel messo a disposizione in ingresso e le mascherine consegnate tutte le mattine hanno fatto si che le percentuali di contagio rimanessero basse.
A fornire le percentuali è l’organo superio della sanità, quel comitato tecnico scientifico che suggersce e talvolta impone le scelte politiche dell’Esecutivo in materia di prevenzione.
Di tali percentuali ne va fiera la stessa ministra dell’Istruzione Azzolina che scrive: “Il monitoraggio settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità dice che la trasmissione del virus dentro le scuole è ancora limitata: i focolai a scuola nella settimana dal 12 al 18 ottobre sono solo il 3,5% di tutti i nuovi focolai che si registrano nel Paese.
Ma il dato più sorprendente è un altro: la settimana precedente (5-11 ottobre) erano il 3,8%. Quindi il numero di focolai dentro le scuole è addirittura sceso, in proporzione al totale.
L’ISS conferma che dentro le scuole il rischio di trasmissione del virus continua ad essere molto molto basso”.
Come va letto tale dato?
L’esempio che va fatto è il seguente: se uno studente infetto entra a scuola e rispetta il protocollo non infetta nessuno poichè sono garantite distanza, mascherine, gel igienizzante etc.
Le percentuali di contagio dunque crollano al massimo al 3,8% (dati IIS), contro il le due cifre registrate fuori dalle aule scolastiche.
L’organizzazione dell’Azzolina tiene? Al momento i numeri le danno ragione.
Il nuovo DCPM, tuttavia, per decongestionare il traffico sui mezzi pubblici, ha rivisto le percentuali della Ddattica a Distanza Integrata, evidenziando che le regioni (è loro la competenza del trasporto pubblico) questa estate hanno fatto poco per potenziarli, addirittura non hanno nemmeno speso le risorse messe a disposizione dal governo.
Per tamponare l’avanzata dei contagi, il governo è stato costretto a rivedere le percentuali di didattica in presenza con quella a Distanza, adesso per le scuole superiori si va dal 75% in su.
Le scuole dunque potrebbero addirittura stabilire di arrivare al 100%.
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