Il settore terziario è un’area che sta crescendo in molti paesi, grazie all’incremento della scolarizzazione e all’evoluzione dei bisogni della società. Tuttavia, in Italia, l’economia rimane ancora fortemente legata al settore secondario, nonostante la presenza di molte figure altamente qualificate. Questo è dovuto in parte all’approccio ancora diffuso da parte degli imprenditori, che privilegiano il profitto a scapito della qualità dell’ambiente di lavoro.
Per questo motivo, molte persone con lauree avanzate scelgono di insegnare, in quanto la cattedra dà un senso alla loro formazione e la sicurezza del lavoro statale garantisce una certa stabilità economica. Questo non significa che la retribuzione sia bassa, ma semplicemente che il settore privato non rappresenta più un’alternativa attraente e competitiva.
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Nel settore privato la mancanza di stabilizzazione del lavoro rappresenta una delle maggiori delusioni. Nonostante la necessità di una formazione specialistica e spesso lunga, gli stipendi sono spesso molto bassi, con una retribuzione iniziale che si aggira intorno ai 1000 – 1300 euro.
Inoltre, questi lavoratori non godono di una copertura previdenziale adeguata. Queste condizioni di lavoro stanno portando molte figure professionali a migrar verso l’insegnamento, dove la retribuzione e la stabilizzazione del lavoro sono maggiori. Ma sa tanto di ripiego.
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