La lettera aperta dei docenti residenti nei piccoli comuni.
Gentile Ministro dell’istruzione e del Merito Giuseppe Valditara,
Ogni estate, per tutti i docenti di ruolo residenti nei piccoli comuni che vogliano presentare domanda di assegnazione provvisoria è sempre un calvario.
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L’amletico dubbio è sempre il solito: quale comune inserire come comune di ricongiungimento?
L’art. 7 comma 8 del CCNI Utilizzazioni e Assegnazioni Provvisorie, per quanto riguarda le domande di assegnazione provvisoria, spiega che “nel caso in cui nel comune di ricongiungimento non esistano scuole esprimibili è possibile indicare una scuola di un comune viciniore oppure una scuola con sede di organico in altro comune anche non viciniore che abbia una sede/plesso nel comune di ricongiungimento”.
Purtroppo ci sono alcuni ambiti territoriali, fortunatamente un’esigua minoranza, che la dicitura “un comune viciniore” la interpretano arbitrariamente come “il comune più vicino”, prendendo in mano le non sempre aggiornate tabelle di viciniorità che nello stesso CCNI sono citate soltanto per altre questioni.
Fortunatamente, gli ambiti territoriali che ragionano così sono soltanto una minoranza, la maggioranza lascia indicare un qualsiasi comune vicino o perlomeno un qualsiasi comune confinante.
In ogni caso, anche i residenti negli ambiti territoriali che storicamente accettano qualsiasi comune viciniore vivono comunque nell’ansia, poiché capita che alcuni ambiti territoriali cambino orientamento su come interpretare la normativa da un momento all’altro, senza neanche avvisare e senza neanche fornire soccorso istruttorio ai docenti, i quali scopriranno del cambio di orientamento soltanto quando vedranno annullarsi la domanda presentata. E domanda annullata significa stare lontani per un anno intero dalla propria famiglia.
Per evitare di far vivere con quest’ansia tutti i docenti residenti nei piccoli comuni, chiediamo che venga inviata una circolare a tutti gli ambiti territoriali, spiegando che “un comune viciniore” non significa “il comune più vicino” e sottolineando che, come prescrive il CCNI, le tabelle di viciniorità devono essere utilizzate soltanto per le utilizzazioni e per l’eventuale attribuzione dei 6 punti nelle graduatorie delle assegnazioni provvisorie (l’assegnazione provvisoria si può ottenere anche con zero punti).
E sarebbe opportuno anche invitare ad effettuare eventuali rettifiche gli ambiti territoriali che avessero agito diversamente.
Così facendo, si eviterebbe di riempire i tribunali di inutili contenziosi e si eviterebbe di far vivere i docenti residenti nei piccoli comuni nell’ansia ogni estate.
È necessario far capire a tutti gli ambiti territoriali che i residenti nei piccoli comuni sono liberi di inserire come comune di ricongiungimento “un qualsiasi comune viciniore”, anche perché le tabelle di viciniorità, non sempre aggiornate, calcolano la distanza fra le sedi municipali e pertanto il residente in un piccolo comune potrebbe essere costretto a inserire un comune in realtà più lontano da casa propria, mentre i residenti nei grossi centri possono inserire il proprio comune, mettendo poi al primo posto la scuola realmente più vicina.
Nei pochi ambiti territoriali in cui i residenti nei piccoli comuni vengono erroneamente costretti a inserire “il comune viciniore”, essi sono pertanto svantaggiati rispetto ai residenti nei medio-grandi comuni.
Ciò è davvero assurdo, considerato anche che negli ultimi anni sono stati varati vari provvedimenti per salvaguardare lo spopolamento dei piccoli centri.
La vera tutela dei piccoli centri abitati non può prescindere da queste piccole cose.
Distinti Saluti,
Docenti Residenti nei Piccoli Comuni
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