Mentre aspettiamo di conoscere il testo definitivo dei provvedimenti decisi dal Governo, ed esprimendo già da ora il più netto dissenso per l’ulteriore blocco delle retribuzioni e della contrattazione nel settore pubblico, registriamo tra gli interventi più singolari quello del ministro Profumo, che accenna a non meglio precisati “contributi di generosità” che la scuola sarebbe pronta a dare, per non subire ulteriori tagli diretti.
Al ministro vogliamo dire che la scuola non è un laboratorio di taglio e cucito. Non accetteremo tagli, né diretti né indiretti perché la scuola italiana, dopo anni di decurtazioni, non ha davvero più niente da dare, mentre meriterebbe sicuramente una diversa e più alta considerazione.
Siamo comunque stanchi di inadempienze e latitanze e non accettiamo che si mettano in cantiere proposte che toccano i lavoratori della scuola senza il minimo confronto con chi li rappresenta.
Nell’incontro con il Governo sulla legge di stabilità non ci è stato comunicato nulla che riguardasse la scuola, dunque se le cose stanno diversamente vogliamo vedere le carte.
Al ministro chiediamo un’immediata convocazione, sulle “partite” già aperte (scatti di anzianità) e su quelle che eventualmente intendesse aprire, fuori da battute estemporanee o fumose esternazioni.
Roma, 10 ottobre 212