Il governo Meloni sta mettendo a punto gli ultimi dettagli della legge di Bilancio per il 2023, con l’obiettivo dichiarato di ridurre la spesa corrente dello Stato e recuperare risorse da destinare ad altre voci prioritarie.
Secondo le indiscrezioni trapelate da fonti di governo, il capitolo che subirà i maggiori tagli sarà quello dei ministeri, con riduzioni delle dotazioni finanziarie stimate intorno al 5% del complesso dei fondi ordinari.
I tagli ministeriali e più fondi alla sanità per il rinnovo dei contratti: il governo stringe sulla manovra
Questa stretta sui costi fissi della pubblica amministrazione centrale dovrebbe permettere di risparmiare diverse centinaia di milioni di euro. Non verranno invece toccati gli enti locali come Comuni, Province e Regioni, così da non alterare l’erogazione dei servizi essenziali ai cittadini sul territorio. Un altro settore risparmiato dai tagli sarà la sanità: non solo non diminuiranno le risorse in questo ambito cruciale, ma verranno destinati nuovi fondi per consentire il rinnovo dei contratti del personale medico-sanitario e infermieristico.
Secondo le conferme arrivate dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, sono già state accantonate le risorse necessarie per coprire gli aumenti salariali previsti negli accordi di rinnovo per il triennio 2025-2027. Si tratta di un impegno importante che testimonia la priorità data dal governo alla tutela della salute pubblica, anche attraverso l’adeguamento delle retribuzioni del settore.
I tagli ministeriali e gli investimenti nel personale sanitario sembrano quindi le due mosse principali con cui l’esecutivo intende risparmiare sulla spesa corrente pur mantenendo inalterati i servizi ai cittadini. Ma sarà davvero così?
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