Dopo 10 anni CGIL, CISL e UIL tornano a Piazza San Giovanni a Roma per rivendicare provvedimenti urgenti sul lavoro, il fisco, i contratti, le politiche industriali, all’indomani della firma dell’accordo su rappresentanza e democrazia del 31 maggio scorso.
Previsto, infatti, l’arrivo nella capitale di 1400 pullman, 10 treni straordinari, 3 navi dalla Sardegna e 5 aerei di linea. Una manifestazione che è solo il culmine delle tante mobilitazioni che da mesi si stanno susseguendo su tutto il territorio nazionale.
Previsti due cortei con partenza alle 9.30 da Piazzale dei Partigiani e Piazza della Repubblica, che attraversando le vie di Roma confluiranno in Piazza San Giovanni dove dal palco, insieme alla madrina della manifestazione Rosanna Cancellieri, sono attesi gli interventi conclusivi del Segretario Generale della CES, Bernadette Segol e successivamente dei tre Segretari Generali, Luigi Angeletti della UIL, Raffaele Bonanni della CISL e Susanna Camusso della CGIL. Il termine della manifestazione che verrà trasmessa in diretta streaming è previsto non più tardi delle 12.00.
“Una manifestazione impegnativa e di straordinaria importanza” ha detto Vincenzo Scudiere, Segretario Organizzativo della CGIL che pone al centro il “Lavoro come valore fondamentale per garantire la democrazia nel paese. Più il paese e le persone si impoveriscono – ha spiegato – più è facile che la responsabilità e la fiducia nelle istituzioni vengano meno”. Una manifestazione unitaria che, ha proseguito Scudiere “vuole dire al paese che stare insieme significa riuscire a battersi per il cambiamento e con la quale vogliamo dire al Governo che ci sono possibilità sia nel nostro paese sia in Europa di invertire la tendenza sulle politiche recessive che ci hanno portato in questa situazione drammatica”.
Dunque, ha concluso il dirigente sindacale, “sabato saremo in piazza per dare una scossa al Governo”, affinchè “insieme agli annunci, in qualche caso positivi, renda operative alcune scelte a partire dal confronto con i sindacati per rilanciare l’occupazione, in particolare quella giovanile, per difendere le grandi imprese e valorizzare il sistema del lavoro pubblico, per razionalizzare e rendere trasparente il rapporto tra Pubblica amministrazione e cittadini. Insomma, c’è bisogno di una politica che aiuti il paese facendolo uscire dalla situazione in cui siamo”.