Altro che 160 euro che già erano pochi. Durante l’ultimo incontro tra ARAN e sindacati, sono state delineate le proposte economiche per il rinnovo contrattuale del triennio 2022-2024 nel settore Istruzione e Ricerca. Gli aumenti medi mensili previsti sono: 130 euro per il personale ATA, 150 euro per i docenti, 142 euro per le università, 211 euro per gli enti di ricerca e 174 euro per l’AFAM.
Nonostante l’importanza attribuita a questo passo dal presidente dell’ARAN, Antonio Naddeo, i sindacati hanno manifestato insoddisfazione. Le cifre proposte risultano inferiori rispetto agli annunci di un anno fa del Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, che aveva parlato di un aumento medio di 160 euro.
Secondo il sindacato Anief, per adeguare gli stipendi all’acquisto del triennio, sarebbe necessario un aumento di almeno 240 euro, mentre la Flc Cgil sottolinea che la perdita reale del potere d’acquisto richiederebbe un incremento vicino ai 400 euro.
Questo scostamento tra promesse e realtà alimenta il malcontento del personale scolastico e pone interrogativi sulla coerenza delle politiche salariali nel settore educativo.
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