Il Consiglio dei Ministri ha recentemente approvato una misura di attesa nel mondo della scuola: il percorso abilitante per i docenti ITP (Insegnanti Tecnico Pratici) che hanno partecipazione ai concorsi scolastici con il solo diploma di accesso, come previsto dalla normativa fino a dicembre 2024. La decisione è stata presa a seguito di un intervento urgente inserito nel Decreto Legge Omnibus, volto a colmare un vuoto legislativo che finora aveva lasciato queste figure professionali in una situazione di incertezza.
Un percorso di 36 CFU per uniformare l’abilitazione dei docenti ITP
Grazie a questo intervento, i docenti ITP, che avevano avuto accesso al concorso sulla base del solo diploma, dovranno ora frequentare un percorso di formazione di 36 crediti formativi universitari (CFU), esattamente come previsto per i loro colleghi. Questa misura non solo permette di uniformare le qualifiche tra i docenti, ma contribuisce anche a migliorare la preparazione complessiva degli insegnanti tecnico-pratici, rendendoli più qualificati e preparati per affrontare le sfide didattiche.
La decisione è stata accolta con soddisfazione dalla Senatrice Ella Bucalo di Fratelli d’Italia, membro della commissione cultura e istruzione del Senato e vice responsabile del dipartimento istruzione del partito. La senatrice ha sottolineato come il provvedimento, fortemente voluto dal governo Meloni e dal Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, rappresenti un passo avanti significativo verso una scuola più giusta ed equa.
“Un passo avanti per l’equità nella scuola italiana”
Secondo Bucalo, questa misura non è solo un adeguamento tecnico, ma risponde a un’esigenza concreta del mondo della scuola: “Con questa decisione, diamo finalmente una risposta a un vuoto normativo che aveva lasciato numerosi docenti ITP in una condizione di incertezza. Ora, anche loro potranno completare il percorso formativo e ottenere un’abilitazione in linea con quella degli altri docenti”.
Un’abilitazione in linea con i nuovi standard formativi
L’approvazione del percorso di 36 CFU è quindi vista come un contributo verso l’equità del sistema educativo, un obiettivo su cui il governo Meloni punta a valorizzare il lavoro degli insegnanti tecnico-pratici. Con questa nuova disposizione, si mira a creare un corpo docente più qualificato, preparato e pronto a rispondere alle esigenze di una scuola in continua evoluzione.
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