Per me la scuola, per usare una metafora, quest’anno funzionerà come una fisarmonica che per suonarla bisogna aprire e chiudere il mantice.
Un po’ aperta un po’ chiusa, un po’ in presenza un po’ in remoto. Tanto la scuola in remoto piace molto agli insegnanti e ai DS la incentivano e la impongono tramite i loro staff.
In fin dei conti è comodo fare lezione non muovendosi da casa, senza prendere la macchina, trovare un parcheggio, collegarsi, seduti comodamente sul proprio divano.
Così per i collegi dei docenti e i dipartimenti. Non avere alunni a scuola non crea problemi a nessuno nemmeno ai collaboratori che non devono né pulire né sorvegliare. Possono così ” lavorare” in una scuola vuota.
Aggiungo che la didattica a distanza viene proposta in quota parte anche in scuole napoletane e non solo, e questo è veramente assurdo, dove per spazi e per organico si potrebbero rispettare tutte le prescrizioni previste del CTS.
Ai docenti che oggi si stanno adeguando vorrei solo ricordare l’apologo della rana bollita.
Tra qualche anno la didattica a distanza potrebbe significare una riduzione sempre più significativa degli organici e un modo di fare scuola a una sola dimensione.
Libero Tassella SBC
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