Una scuola in cui 1/4 del suo personale docente è precario. Come lo scorso anno, in questi giorni e nei giorni a seguire si stipuleranno ben 200.000 contratti a tempo determinato nelle scuole di ogni ordine e grado su posti curriculari e su posti di sostegno.
Prossima anche la stagione dei concorsi per coprire i posti vacanti che come sappiamo sono soprattutto al Nord del Paese nel quadrilatero Piemonte, Lombardia, Veneto e Emilia Romagna.
A giorni dovrebbe essere pubblicato anche il bando del concorso “straordinario ter” che con i suoi vincitori dovrebbe coprire 30.000 posti. Un mega concorso , su cui punta molto il governo di centro destra, che riguarderà soprattutto le regioni del Nord sguarnite di insegnanti di ruolo.
Inoltre mentre si crede di poter combattere il fenomeno del precariato e sopperire alla carenza di insegnanti al Nord, assistiamo ad un fenomeno che non è sfuggito ai più acuti osservatori.
Gli insegnanti provenienti dal Sud non sono più disponibili a trasferirsi al Nord né come supplenti né come docenti con contratto a tempo indeterminato.
Abbiamo potuto vederlo quest’estate con il fallimento della call veloce e a seguire della mini call veloce. I docenti del Sud che in questi anni hanno tenuto aperte le scuole al Nord non possono più permettersi di lavorare per pagarsi le spese al Nord e mettere mano anche ai loro risparmi.
Pertanto per far fronte al fenomeno ci vorrebbero interventi strutturali che al momento non si intravedono all’orizzonte, tra qualche anno trovare insegnanti al Nord sarà davvero un problema.
Concludiamo con il DPCM relativo ai corsi abilitanti tanto atteso dai cosiddetti docenti immobilizzati ora al vaglio degli organi di controllo, dovrebbe permettere alle università di organizzare già dall’inizio dell’anno accademico 23/24 i corsi, affinché i docenti immobilizzati, questa è la loro richiesta, possano utilizzare la nuova abilitazione già per la presentazione della domanda di mobilità professionale 23/24.
Libero Tassella SBC
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