Roma, 25 settembre – La nuova legge sulla valutazione scolastica, promossa dal Ministro dell’Istruzione Valditara, ha suscitato polemiche accese, soprattutto tra le fila del Movimento 5 Stelle.
In particolare, la deputata Carmen Di Lauro ha espresso forti critiche, dichiarando che “questa riforma riporta la scuola italiana indietro di vent’anni”. Le misure contestate riguardano il ripristino del voto in condotta e del giudizio sintetico, che secondo Di Lauro rappresentano una “ritorno all’educazione punitiva”, un sistema che penalizza il dialogo e la comprensione empatica tra studenti e insegnanti.
Secondo la deputata, l’attenzione del governo dovrebbe concentrarsi su problemi più urgenti del sistema scolastico, come l’aumento degli stipendi per i docenti italiani, tra i meno pagati d’Europa, la riduzione del numero di studenti per classe e l’introduzione della figura dello psicologo scolastico. “L’educazione ha il potere di cambiare il mondo”, afferma Di Lauro, “ma l’idea di futuro proposta da questa maggioranza sembra sempre più distante da un’idea di inclusione e progresso”.
Le dichiarazioni della parlamentare riaccendono il dibattito sull’evoluzione del sistema educativo italiano, sollevando questioni centrali che riguardano il ruolo dell’istruzione nella società contemporanea.
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