La scuola pubblica italiana è al centro di un acceso dibattito politico, con critiche forti rivolte al governo Meloni e al ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara. Barbara Floridia, senatrice del Movimento 5 Stelle, intervenendo a Sky Agenda, ha espresso dure accuse: “Giuseppe Valditara e l’intero governo si sono praticamente arresi sulla scuola pubblica. Hanno trovato risorse per tutto, dalle armi al Ponte sullo Stretto, agli stipendi dei ministri e persino per le scuole private, ma non per la scuola pubblica”.
Secondo la senatrice, le risorse destinate al sistema scolastico italiano sarebbero addirittura inferiori a quelle investite per la gestione di centri migranti in Albania. Questa disparità di attenzione e risorse rappresenterebbe, per Floridia, una grave mancanza di visione strategica e di impegno nei confronti della formazione dei giovani italiani.
La Scuola di Partito: Un Passo Indietro per l’Istruzione Pubblica?
Floridia ha lanciato un allarme specifico sul rischio che la scuola pubblica possa diventare uno strumento di propaganda politica: “Ora si sta facendo un passo ulteriore, andando verso una scuola di partito piuttosto che una scuola aperta, laica, di cittadinanza, che possa nutrire il pensiero critico”. La critica si concentra sul fatto che il dibattito attuale si focalizzi su temi specifici dettati da ragioni ideologiche, ignorando le vere necessità del sistema scolastico.
Tagli e Accorpamenti: Una Scuola Sempre Più Debole
La senatrice non risparmia critiche nemmeno alla premier Giorgia Meloni: “Sono tre anni che si sta lavando le mani dalla scuola. Non ne parla mai, ma nel frattempo continuano a indebolirla con accorpamenti, tagli di risorse e di organici”. Secondo Floridia, la mancanza di attenzione al sistema scolastico rischia di comprometterne il ruolo fondamentale nella formazione di una cittadinanza critica e consapevole.
Conclusione
Le parole di Barbara Floridia sollevano una questione centrale: quale futuro si prospetta per la scuola pubblica italiana? Le scelte politiche attuali sembrano favorire interessi particolari a discapito di un investimento strutturale sull’istruzione, lasciando aperti interrogativi sul valore attribuito alla formazione dei giovani nel nostro Paese.
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