In questi tempi difficili, spesso ci si imbatte in dichiarazioni di commentatori di varia natura che dipingono una situazione scolastica e giovanile drammatica e irrecuperabile.
Un senso di impotenza sembra avvolgere il discorso, portando a un’apparente necessità di arrendersi. Tuttavia, personalmente, ritengo che adottare una prospettiva catastrofistica non sia utile né risolutivo. Piuttosto, sembra essere uno sfogo, anche se culturalmente ben formulato, piuttosto che una direzione per il cambiamento. È come mettere tutto in un unico sacco senza distinzioni.
Coloro che vivono il contesto scolastico non si arrendono.
La loro immagine è quella dei giovani provenienti da diverse parti d’Italia che si sono uniti per aiutare i romagnoli a spalare il fango nelle situazioni di emergenza. Questa immagine ci ricorda che, nonostante le difficoltà, ci sono ancora persone che si rimboccano le maniche e cercano di fare la differenza.
La scuola e i giovani affrontano molte sfide, sia prima che durante la pandemia. Tuttavia, l’atteggiamento di rassegnazione non fa altro che alimentare un circolo vizioso di negatività. È importante adottare una prospettiva più costruttiva, concentrata sulle possibilità di miglioramento.
Sì, ci sono problemi da affrontare: carenze infrastrutturali, divari nella qualità dell’istruzione, difficoltà di accesso alle risorse educative. Ma invece di gettare la spugna, dobbiamo concentrarci sulle soluzioni. Dobbiamo chiederci come possiamo affrontare queste sfide, come possiamo lavorare insieme per trovare modi per migliorare la situazione.
La pandemia ha portato anche opportunità di innovazione e cambiamento
L’apprendimento a distanza, per esempio, ha messo in luce la necessità di sviluppare competenze digitali sia per gli insegnanti che per gli studenti. Questa esperienza può diventare una base per rafforzare l’educazione digitale anche in futuro.
Inoltre, la solidarietà e la collaborazione tra studenti, insegnanti, famiglie e comunità possono fare la differenza. La storia dei giovani che si sono uniti per aiutare i romagnoli nelle situazioni di emergenza dimostra che la resilienza e la volontà di agire possono portare a un cambiamento positivo.
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Non dobbiamo arrenderci di fronte alle difficoltà
Dobbiamo invece impegnarci a trovare soluzioni, a lavorare insieme per creare un ambiente scolastico migliore. Non possiamo permettere che la paura e la negatività ci immobilizzino. È il momento di unirci, di sostenere gli sforzi per il cambiamento e di nutrire una visione positiva per il futuro della scuola e dei giovani.
Gian Paolo P.
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