Il dibattito sulla riforma degli istituti tecnici e professionali promossa dal ministro Valditara non accenna a placarsi. L’obiettivo del ministero di rendere gli studenti “subito impiegabili” secondo i deputati Orrico e Tridico rischia di svilire il ruolo formativo della scuola a mero addestramento per il lavoro.
Gli esponenti del Movimento 5 Stelle paventano il rischio che gli studenti siano privati di una formazione ampia e trasversale per diventare “automaticamente lavoratori dipendenti” delle imprese. Secondo Orrico e Tridico, la riforma minerebbe l’autonomia degli istituti scolastici sottoponendoli all’influenza economica dei privati.
Nel mirino dei parlamentari pentastellati finisce in particolare la proposta di creare nuovi percorsi formativi dedicati alla costruzione del ponte sullo Stretto di Messina, un’opera la cui realizzazione è tutt’altro che certa. Secondo Orrico e Tridico si tratterebbe di un’iniziativa miope, che rischierebbe di “settorializzare” le competenze degli studenti invece di dare loro gli strumenti per confrontarsi con le dinamiche in rapida evoluzione del mercato del lavoro.
Il dibattito sulla riforma del ministro Valditara si arricchisce di una nuova critica, che pone l’accento sull’importanza di formare i giovani a sviluppare un pensiero critico e adattabile anche al di fuori di schemi prestabiliti, piuttosto che addestrarli per singoli progetti infrastrutturali o le esigenze contingenti delle aziende. Una sfida che porta alla luce il delicato equilibrio tra le responsabilità formative della scuola e le istanze dell’economia.
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