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La protesta solitaria di un docente precario ,si reca al MIM e non trova nessuno [VIDEO]

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di VIncenzo, docente in-forma che protesta da solo davanti al MIM

Sono un docente di filosofia, storia e scienze umane, laureato 23 anni fa, a Torino.

Ho un dottorato di ricerca in scienze dell’educazione (Lyon), varie pubblicazioni, libri eccetera. Per anni in attesa di una chiamata per le supplenze, a Foggia, solo 4 anni fa, si è deciso con mia moglie, di trasferirci a Firenze. Qui, l’algoritmo e i ritardi dei pagamenti e insomma la precarietà, l’ultimo anno debiti per pagare affitto, rate dell’asilo e quant’altro. Scrivo un po’ di fretta, perché c’è il furgone carico di roba, perché stiamo appunto re-immigrando a Foggia.
Personalmente, non riesco proprio a digerire l’industria della scuola, l’appiattimento della dignità del docente, l’adattamento acritico di masse di persone che evidentemente non hanno molta consapevolezza della storia della scuola italiana anche solo dell’ultimo ventennio (io di solito rifletto dalle origini della Seconda Repubblica diciamo).
Quindi, in attesa dei pagamenti e indeciso su che cosa fare (avvocati per l’algoritmo sindacati: niente di fatto per ora), uil 24 dicembre scorso mi sono messo in testa un cappello di Babbo Natale e mi sono presentato sotto il duomo di Firenze vestito da Babbo Precario (giornali TV, perlopiù TG4 E TG5, a gennaio, mi pare ovvio: quando hanno capito che non parlavo solo dei ritardi nei pagamenti, ma dell’algoritmo e del precariato storico, chiaramente hanno desistito nel tentativo di strumentalizzarli (tenga conto che sono stato chiamato dalla Berlinguer e una settimana dopo però, si sono ritirati: un giornalista della 7 mi ha fatto un servizio accompagnandomi a scuola la mattina presto ma poi il direttore non ha fatto passare il servizio. Si vede che non si fidano… Poi a scuola con vari ragazzi abbiamo messo petizione (che trova in calce all’email). Quindi tentativi disperati per collegarmi ad altri precari, ma niente di fatto.le poche firme raccolte sono di genitori, docenti e studenti…
Io, per conto mio, sono del tutto disgustato. Per le informazioni che ho a disposizione, un po’ di storia dell’istituzione scolastica italiana, di storia della legislazione (in realtà manca una legislazione unitaria, quindi), per quanto conosco anche dei problemi infrastrutturali delle scuole italiane, mi sono radicalizzato nel mio piccolo. In passato abbiamo cercato di mettere su una scuola con uno studio non poco elaborato del sistema scolastico italiano. Non so.
Ho appena terminato un libro su Danilo Dolci, che uscirà entro la fine dell’anno. L’editore mi ha chiesto un libro sulla questione del precariato della scuola su cui inizierò a lavorare a fine estate credo.
Il 26 gennaio a Roma:
Mi sono vestito da “malato di supplentite cronica”. Ho legato i miei contratti accumulati in circa 5 anni a una corda, che simboleggia il “cappio” o il “guinzaglio” al quale il ministero dell’istruzione tiene legati centinaia di miglia di lavoratrici e lavoratori della scuola, anche per decenni. Con un borsalino ho chiesto l’elemosina per simboleggiare il fatto che c’è il rischio che per mesi i “subprecari” della scuola (è un concetto che ho coniato apposta perché i docenti che lavorano con le graduatorie di istituto se la passano ancora molto peggio di chi riesce ad ottenere una nomina per un anno o nove mesi. Tutto ciò per si chiama sfruttamento che persevera da decenni …

Io sono precario a vita e ho sempre vissuto di lavoro autonomo, doposcuola, lezioni private, traduzioni, giornalismo, insegnamento in terzo settore, scuole privata, ma anche in vari altri ambiti… L
a cosa che mi sconvolge è la situazione di colleghe e colleghi che sono nella scuola con CDD da 10 anni, da 20 anni, addirittura da 40. Il caso eclatante è quello di una collega delle elementari di Palermo che nel 2016, è entrata di ruolo, a 70 anni, firmando il suo primo CDI e al contempo andando in pensione…
Ciò che che mi ha fatto decidere di agire anche solo (visto che comunque, con sindacati piccoli o grandi, non si riesce a fare un bel niente (se dobbiamo essere sinceri: i sto con cobas, soltanto per rafforzare questo sindacato, tanto per intenderci ma che senso ha tutto ciò? Bisognerebbe setterl di pianificare riunioni dibattiti convegni su questione che centinaia di migliaia di nuovi prof non sanno neanche che esistono…. viviamo in un era di medioevo capitalistico: mi preoccupa soprattutto il destino dei neoprof e dei nostri figli che finisco dentro le scuole italiane senza che i genitori sanno che li stanno affidando a dei criminali (il ministero)…
Scusatemi: ma sono davvero di fretta. Seguo Libero Tassella scoperto per caso, non so neanche che cosa abbia fatto, ma mi basta quello che scrive su FB…
Non so cosa altro dirvi
scusatemi ma devo ritornare a caricare il furgone
ci sono altri vide “Dicente precario informa” su youtube che ho creato quest’anno spontaneamente per spiegare certi meccanismi, strada facendo o durante le pause a scuola…. La situazione è gravissima, l’algoritmo per la selezione è totalmente antidemocratico non c’entra niente con le convocazioni che si sono fatte fino a 3 anni…. Il corsi di formazione sono una vera e propria truffa come i concorsi come anche i fasulli corsi di formazione con le domande scaricabili online (Ho potuto fare un corso di 800 ore in due giorni!!!!) tutto ciò deve essere come minimo denunciato e io sono in questa predisposizione….
Report dovrebbe intervenire: ho scritto diverse volte. Questa situazione della scuola è gravissima… per il futuro di questo paese le nuove generazioni: IO NON CI STO.

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