I docenti precari con tre anni di supplenza alle spalle, noti come “triennalisti”, hanno espresso il proprio dissenso nei confronti dei decreti ministeriali che regolano i percorsi abilitativi da 30 crediti formativi. Secondo il Coordinamento che li rappresenta, le speranze di conseguire l’abilitazione all’insegnamento dopo anni di attesa sono andate deluse.
I corsi riservati ai triennalisti infatti non sono ancora partiti, mentre sono stati già avviati tre cicli per insegnanti di ruolo, docenti abilitati su altre classi di concorso e specializzati sul sostegno. Numerosi sono gli insegnanti che stanno accedendo ai percorsi abilitativi in numero illimitato e con modalità completamente online, senza obbligo di tirocinio.
Per i precari con tre anni di servizio invece i posti disponibili risulterebbero esigui e con limitazioni, come lezioni in presenza e tirocinio, che rappresentano un aggravio. Ciò comporterebbe una discriminazione a loro svantaggio. Solo una minoranza riuscirebbe nell’impresa di abilitarsi, negandosi di fatto l’accesso ai concorsi futuri dove il requisito dell’abilitazione sarà fondamentale.
Un altro effetto potrebbe essere lo scavalcamento dei triennalisti da parte degli insegnanti neo-abilitati nelle Graduatorie provinciali per le supplenze 2024, con il rischio per i precari di rimanere senza cattedre. Il Coordinamento chiede quindi un tavolo tecnico per rivedere le disposizioni in materia e garantire pari opportunità. In ballo ci sono il lavoro e il futuro nella scuola per oltre 250mila docenti precari.
RICHIESTE Coordinamento Triennalisti
Nota Ufficiale 25 maggio 2024 percorsi abilitanti
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