La politica poco lungimirante del governo rischia di lasciare l’Italia senza docenti

Con meno incentivi, stipendi più bassi e le macchine dotate dell’intelligenza artificiale che prenderanno sempre più piede, tra 10 anni la penuria di docenti potrebbe diventare una seria minaccia per il sistema scolastico italiano.

Proviamo a ripercorrere tutti i punti critici delle politiche scolastiche che il governo sta portando avanti, non solo questo ovviamente.

Negli ultimi anni le politiche del ministero dell’Istruzione hanno disincentivato sempre più i giovani ad intraprendere la carriera dell’insegnamento, rendendola poco attrattiva rispetto ad altri settori.

Accanto a stipendi tra i più bassi d’Europa, sono stati introdotti nuovi vincoli burocratici come l’obbligo dei CFU pre-ruolo e nuovi accantonamenti riguardanti il prepensionamento. Nel frattempo, con il PNRR si prospetta un massiccio investimento nella tecnologia e nell’intelligenza artificiale applicate all’educazione.

Tutto questo, unito al fatto che nei prossimi 10-15 anni andrà in pensione un’alta percentuale degli attuali docenti, soprattutto al Sud, rischia di creare una grave carenza di insegnanti.

Gli esperti stimano che serviranno decine di migliaia di assunzioni nei prossimi anni solo per coprire i posti vacanti, ma con gli incentivi attuali sarà difficile trovare candidati. L’insegnamento diventerà probabilmente un lavoro transitorio per molti, prima di orientarsi verso professioni più stimolanti e meglio retribuite.

Non solo: con l’integrazione crescente delle nuove tecnologie nella didattica, il ruolo dell’insegnante si trasformerà sempre più in un’attività di tutoraggio e supporto agli studenti nell’utilizzo delle “macchine per insegnare”. Uno scenario che allontanerebbe ancora di più i giovani dall’accesso alla professione docente.

È quindi urgente, secondo gli esperti, un cambio di rotta da parte del Ministero con politiche mirate ad incentivare gli ingressi e a rivalutare concretamente il lavoro e lo status sociale degli insegnanti. Altrimenti nei prossimi anni il sistema scolastico italiano rischia di trovarsi senza i suoi principali protagonisti: i docenti.

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