Poche righe ma piene di amarezza. Le scrive un docente precario sul suo profilo Facebook che proprio oggi alle nomine non è riuscito ad avere la cattedra dopo oltre 30 anni di servizio prestato nella scuola. Oggi è senza lavoro e si sente preso in giro dallo Stato.
“La mia avventura ultratrentennale nella scuola pubblica italiana si conclude oggi, da precario e senza sostegno economico, sarà la sorte a decidere il mio destino visto il fallimento delle lotte per le giuste cause, lo Stato mi ha preso in giro, dando a chi aveva minori diritti ciò che mi spettava da anni e da molto tempo, per non parlare di chi agisce a tua insaputa per sostituirti facilimente, oppure, su chi non mantiene la parola data.
Ho cercato di operare con coscienza e rispettando i diritti di tutti secondo parametri scalari, ma è evindente che la furbizia e i tradimenti sono parte della vita, preferisco essere onesto e coerente con ciò che mi hanno insegnato.
Auguro a tutti di raggiungere in tempi brevi i vostri obiettivi prefissati, come ho già detto, la mia generazione ha perso, ma comunque vado avanti”.