In un’epoca in cui il mondo del lavoro è in costante evoluzione, è fondamentale conoscere le regole e gli strumenti per giustificare correttamente le proprie assenze dal lavoro. Le nuove disposizioni del Collegato hanno lavoro infatti inasprito le conseguenze delle assenze ingiustificate, mettendo a rischio il posto di lavoro e l’accesso agli ammortizzatori sociali.
Questa guida completa ti aiuterà a navigare con sicurezza tra le diverse tipologie di permessi retribuiti e non retribuiti, a comunicare tempestivamente con il tuo datore di lavoro ed evitare sanzioni disciplinari o addirittura la perdita del lavoro.
Permessi retribuiti: dalla malattia al congedo parentale
Esistono diverse soluzioni per assentarsi dal lavoro senza perdere lo stipendio. Tra questi spiccano il congedo per malattia, che prevede l’erogazione di un’indennità sostitutiva da parte dell’INPS, il congedo matrimoniale di 15 giorni, il congedo di maternità obbligatorio di 5 mesi e il congedo di paternità di 10 giorni.
Inoltre, è possibile usufruire del congedo parentale, che può raggiungere i 10 o 11 mesi complessivi, nonché dei permessi retribuiti come Rol, ex festività e permessi per lutto o assistenza a familiari disabili. Infine, i lavoratori hanno diritto a 150 ore annue di permessi studio.
Assenze giustificate non retribuite
Ci sono anche situazioni in cui l’assenza dal lavoro è giustificata ma non prevede il riconoscimento della retribuzione. È il caso dell’assistenza a un figlio malato, dei permessi non retribuiti previsti dai contratti nazionali o del congedo per gravi motivi familiari, che può durare fino a 2 anni.
Conseguenze delle assenze ingiustificate
Un’assenza senza giustificazione comporta l’assenza di retribuzione e può determinare sanzioni disciplinari, fino al licenziamento per giusta causa. Inoltre, con il Collegato lavoro, un’assenza ingiustificata superiore ai 15 giorni equivale a dimissioni volontarie, precludendo l’accesso all’indennità di disoccupazione Naspi.
Obblighi del dipendente
Per evitare problemi, il lavoratore deve comunicare tempestivamente l’assenza al datore di lavoro, preferibilmente non appena si verifica l’evento. In caso di malattia, è necessario fornire il numero di protocollo del certificato medico telematico, mentre per altre situazioni occorre presentare documenti giustificativi o dichiarazioni sostitutive.
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