La formazione docenti è il fulcro della scuola italiana, infatti la Legge n. 107 del 13 luglio 2015 ha stabilito la formazione del personale come obbligatoria, permanente e strategica.
La qualità dell’istruzione è data dalla preparazione degli insegnanti, per questo motivo l’obiettivo del MIUR è lo sviluppo della professionalità degli insegnanti.
Nel comma 124 dell’articolo 1 della Legge n. 107 del 2015 si parla chiaramente di Piano nazionale per la formazione del personale della scuola.
Leggiamo insieme quale formazione è obbligatoria per i docenti
La formazione docenti diventa obbligatoria per la crescita professionale del corpo insegnante.
Il Ministero dell’Istruzione indica alcuni strumenti innovativi:
- il vincolo di formazione in servizio da parte degli insegnanti;
- una card da devolvere ai professori per poter intraprendere tale formazione;
- la messa in pratica del Piano nazionale di formazione a scadenza triennale con le relative risorse finanziarie del caso;
- l’inserimento, in suddetto piano, della valutazione dei bisogni didattici e delle manovre formative ideate;
- la valorizzazione, su più fronti, della professionalità degli insegnanti nelle scuole.
Per le attività di formazione in servizio bisogna prestare attenzione alla Circolare Prot. 7304 del 27 marzo 2020 che parla della formazione dei docenti neoassunti.
Questa categoria, però, non è l’unica a dover acclarare le proprie competenze.
Anche gli aspiranti docenti devono dimostrare il loro valore come prevede la Riforma del ministro Bianchi.
Il provvedimento legislativo ha cambiato in parte le nuove regole per l’accesso alla carriera di docente e per reclutare gli insegnanti, si parla della Formazione iniziale e continua dei docenti delle scuole secondarie.
Percorso formativo in 60 CFU
Le modalità per essere insegnante nella scuola italiana cambiano, con la Riforma Bianchi si parla di un percorso formativo da svilupparsi in 60 CFU.
Gli aspiranti docenti dovranno acquisire 60 crediti formativi in ambito universitario e si struttura nel modo seguente:
- un concorso pubblico nazionale, indetto su base regionale o interregionale;
- un periodo di prova per i candidati, con durata di un anno e necessiterà di una prova finale.
Ciò consente ai professionisti del settore di acquisire elevate competenze linguistiche e informatiche. Inoltre, bisogna approfondire alcuni settori come quello:
- pedagogico;
- psicopedagogico;
- didattico;
- metodologie e tecnologie didattiche.
Corsi che danno punteggio per le graduatorie, vediamo quali sono
Certificazioni informatiche e certificazioni linguistiche hanno lo scopo di migliorare le abilità degli utenti.
Per capire meglio bisogna risalire alla Ordinanza Ministeriale n. 112 del 6 maggio 2022. Si tratta delle procedure di aggiornamento delle graduatorie provinciali e di istituto e di conferimento delle relative supplenze per il personale docente e educativo.
Questa OM regola «l’aggiornamento, il trasferimento e il nuovo inserimento nelle graduatorie provinciali per le supplenze e nelle graduatorie di istituto su posto comune e di sostegno».
Le GPS hanno durata biennale, infatti la normativa è valida per gli anni scolastici 2022/2023 e 2023/2024.
Certificazioni informatiche docenti
Nell’allegato A4 della suddetta OM è inserita la tabella relativa ai titoli valutabili per le graduatorie. Tra di esse compaiono le certificazioni informatiche.
Dove si legge che «per ogni titolo presentato e sino a un massimo di quattro titoli per complessivi 2 punti, sono riconosciuti».
Perciò, ogni attestato digitale nelle GPS ha un valore di 0,5 punti. L’utente può conseguirne quanti ne ritiene necessari per la propria preparazione professionale.
Nelle graduatorie, però, ne possono essere riportate un massimo di quattro.
Tra gli attestati digitali che possono essere conquistati dai professionisti abbiamo:
- corso LIM;
- corso Tablet;
- corso EIPASS;
- corso Coding;
- corso Pekit.
Il concetto è quello di acquisire le competenze degli strumenti TIC. Le Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione ormai indispensabili nella didattica odierna.
Il termine in inglese è Information and communications technology (ICT) e garantiscono il corretto utilizzo dei mezzi di comunicazione e dei dati digitali.
Formazione docenti e certificazioni linguistiche
Per la formazione docenti è importante acquisire una certificazione linguistica, ma esclusivamente con enti riconosciuti dal MIUR.
Il punteggio per le certificazioni linguistiche è il seguente:
- 3 punti per il B2;
- 4 punti per il C1;
- 6 punti per il C2.
Si può aggiungere anche un ulteriore attestato che riguarda i percorsi di perfezionamento in CLIL.
Il Content and Language Integrated Learning è un vero e proprio approccio metodologico. Consente di impartire lezioni in inglese di una materia non linguistica.
Preso singolarmente tale corso vale 1 punto in graduatorie. Se legato ad altre certificazioni linguistiche, però, il suo valore sale a 3 punti. Pertanto, abbiamo il seguente schema:
- B2+ CLIL, 6 punti;
- C1+ CLIL, 7 punti;
- C2 + CLIL, 9 punti.
Da tener presente che dal 12 aprile 2022 il Ministero dell’Istruzione mette a disposizione la nuova Piattaforma Enti Certificatori Lingue Straniere.
Infine, il Decreto Ministeriale n. 62 del 10 marzo 2022 sottolinea i requisiti per poter rendere valide le certificazioni linguistiche.
Master per il completamento della classe di concorso
La formazione docenti può passare anche tramite un master per il completamento della classe di concorso.
Un master può essere preso sia tramite università statali sia per mezzo di enti formativi riconosciuti dal MIUR. Questi ultimi si possono conseguire online, indispensabile per chi già lavora.
Con classe di concorso si vuole dire un codice alfa-numerico, il cui compito è quello di collegare una specifica laurea a una disciplina da insegnare agli allievi.
Non sempre, però, le due cose coincidono. Per questo ci sono dei master utili per acquisire i crediti formativi essenziali per intraprendere la strada dell’insegnamento.
Anche i corsi di perfezionamento possono aiutare nella crescita professionale, in quanto rappresentano un approfondimento accademico e un aggiornamento disciplinare specifico essenziali per approcciarsi con maggiore competenza a situazioni critiche come la didattica inclusiva, che non è un compito che riguarda soltanto il docente di sostegno.
Tutta la classe insegnante deve darsi da fare per raggiungere gli scopi prefissati.
Si possono acquisire abilità per la gestione dei conflitti scolastici, ma anche per la messa in pratica di una didattica innovativa.
Si può dar spazio, anche, a percorsi rivolti all’approfondimento dei bisogni educativi speciali degli allievi.
Oppure ai corsi di perfezionamento concernenti una determinata disciplina, in modo tale da eseguire il principio dell’istruzione, ovvero la formazione continua.
Tutto ciò è basato sulla possibilità di rendere la scuola sempre più efficiente, perché un insegnante preparato sarà in grado di istruire al meglio la classe che gli è stata assegnata.
L’importanza della formazione dei docenti
Fondamentale per il futuro della società è la formazione dei docenti ai quali è affidato il compito di educare le nuove generazioni.
Se formati in modo adeguato sapranno indirizzare gli studenti verso l’amore per la cultura e il sapere.
Questo modo di procedere è rivolto sia ai professori di ruolo sia agli aspiranti docenti e maggiori sono i titoli nel proprio curriculum vitae, maggiori saranno anche le opportunità di essere selezionati per una supplenza.
La sola laurea non è più un titolo sufficiente per adempiere a questo ruolo, è soltanto il punto di partenza utile per raggiungere gli scopi stabiliti.
Le abilità da apprendere sono svariate, sia per i dipendenti della scuola che per gli studenti; infatti, le ultime riforme si soffermano sulle sfere digitali e linguistiche.
Anche la Commissione Europea e l’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) si muovono in questa direzione.
Le certificazioni informatiche e linguistiche sono state fondamentali soprattutto durante la pandemia dove le lezioni si svolgevano in modalità DAD. Infatti, i docenti hanno fatto affidamento sulla tecnologia per consentire la necessaria continuità didattica.
Quale categoria si occupa della formazione docenti
Sostanzialmente sono due:
- le università statali;
- gli enti riconosciuti dal MIUR.
Possono fornire attestati validi ai fini di legge non solo per i docenti, ma anche per il personale ATA.
Per regolamentare questi tipi di istituti, il MIUR ha emanato la Direttiva n. 170 del 21 marzo 2016, dove sono inserite le modalità per accreditare e qualificare i corsi proposti dagli istituti che offrono formazione per il personale scolastico.
Per questo il Ministero dell’Istruzione ha creato la Piattaforma per la Governance della Formazione S.O.F.I.A. (Sistema Operativo per la Formazione e le Iniziative di Aggiornamento) dove raccoglie le iniziative di aggiornamento per gli impiegati scolastici italiani.
Gli utenti di questa piattaforma online sono due:
- il personale della scuola;
- gli enti, le associazioni e la scuola.
Per cui gli istituti preparatori devono inviare la propria istanza al MIUR e a quest’ultimo spetta il compito di accettare o meno la richiesta di essere riconosciuti come enti formativi.
Dopo aver fatto le verifiche il MIUR deve formulare due elenchi, aggiornati frequentemente e devono inserire al proprio interno:
- i soggetti accreditati che hanno nelle loro volontà quella di offrire la formazione al personale scolastico, le associazioni disciplinari e le associazioni professionali riconosciute;
- i singoli corsi che possono comunque essere validi ai fini della formazione del personale scolastico.
Sul sito del MIUR è riportato l’elenco degli enti accreditati e qualificati per l’anno scolastico 2022-2023, molto utile per gli aspiranti docenti.
Ecco tutti i testi per prepararsi al concorso DSGA 2002/23
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