La DS non può decidere da sola e renderla nota, motu proprio, a famiglie e docenti

Gentile Redazione, con la presente vorrei dire la mia sulla polemica di esporre o meno il Crocifisso a scuola alla luce delle ultime polemiche ha visto coinvolta una dirigente scolastica.

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La Cassazione , infatti, ha stabilito che ogni scuola deve decidere in autonomia se esporre o meno il crocifisso, e che “la decisione deve essere il frutto di un «ragionevole accordo» tra le parti che abbiano eventuali posizioni diverse”

Il venir meno dell’obbligo di esposizione, in seguito a Sentenze della Cassazione, non si traduce-come la Corte spiega- automaticamente nel suo contrario, e cioè in un divieto di presenza del crocifisso nelle aule scolastiche.

PRIMA di ogni decisione avrebbe dovuto consultare i diretti interessati e non imporre la propria decisione anche se dichiarandosi “disponibile a discutere”
In quanto all’espressione attribuita alla DS che “il crocifisso è un simbolo religioso. Siamo in una scuola non in una chiesa !” la ritengo semplicistica e poco felice e presuppone che alla base ci sia la convinzione che il simbolo del Crocifisso costituisce un elemento di indottrinamento

Se questa   dovesse essere la convinzione della Preside sarebbe bene ricordare la Grande Camera della Corte Europea fin dal 2011 ha stabilito che il Crocifisso
non può essere considerato un elemento di indottrinamento o una violazione dei diritti umani”

Pietro

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