Confesercenti: Consumi in Caduta Libera, Allarme sulle Prospettive Economiche!
Un allarme rosso sui consumi e sulle attività commerciali: è questo il quadro emerso dall’assemblea di Confesercenti, durante la quale la presidente Patrizia De Luise ha evidenziato come il 2024 ha registrato un calo significativo dei consumi rispetto alle tempistiche del Documento di Economia e Finanza (DEF) pubblicato ad aprile. I dati parlano chiaro: 3,2 miliardi di euro “spariti” rispetto alle aspettative, un colpo che colpisce duramente la crescita economica italiana.
Famiglie al centro del rilancio economico
Secondo De Luise, per rilanciare l’economia è necessario ripartire dal consumo delle famiglie, un pilastro che richiede un “progetto comune” e un contesto politico più stabile e meno conflittuale. La crescita economica non può prescindere dal recupero della fiducia dei cittadini e dalla creazione di condizioni favorevoli per stimolare la domanda interna.
Dieci anni di crisi: 140mila negozi chiusi
La crisi economica non è una novità per il commercio italiano: negli ultimi dieci anni, infatti, hanno chiuso ben 140mila negozi. A peggiorare la situazione, un trend demografico allarmante: il crollo delle nascite ha avuto ripercussioni dirette sul settore commerciale. Le aperture di nuove attività, infatti, si sono più che dimezzate rispetto al 2014, con un drammatico -52%.
Questo scenario non è solo una questione economica, ma anche sociale. La chiusura dei negozi rappresenta una perdita per i territori, in termini di posti di lavoro, vivacità e servizi locali.
Un futuro da costruire insieme
Per invertire la tendenza, Confesercenti sottolinea la necessità di un cambio di rotta, che coinvolga istituzioni, imprenditori e cittadini. Servono politiche economiche mirate, incentivi al consumo e supporto alle piccole e medie imprese, che costituiscono il cuore pulsante dell’economia italiana.
Con un’azione coordinata e una visione di lungo periodo, l’Italia può tornare a crescere, superando le sfide attuali e costruendo un futuro più stabile e prospero.
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