Roma, 13 gennaio – Scuole italiane che somigliano a frigoriferi, soprattutto nel Sud, e investimenti prioritari rivolti altrove: è questa la critica lanciata dalla senatrice del Movimento 5 Stelle Barbara Floridia. Attraverso un messaggio sui suoi canali sociali, Floridia ha espresso il suo disappunto sulle condizioni delle scuole, con particolare riferimento alla Sicilia, dove il 17% degli istituti risulta privo di riscaldamenti o dotato di impianti obsoleti e inefficienti.
“Mentre gli studenti gelano in aule termicamente inadeguate, il Governo Meloni decide di destinare risorse imponenti a progetti come il Ponte sullo Stretto e all’invio di armi”, ha dichiarato la senatrice. Nel dettaglio, Floridia ha sottolineato come siano stati stanziati 13 miliardi di euro per il ponte e altri 7 miliardi per il supporto militare, decisioni che – secondo lei – sottraggono fondi vitali all’istruzione.
Un confronto con il passato: i numeri del Governo Conte
Floridia ha evidenziato il contrasto con la gestione del Movimento 5 Stelle durante il Governo Conte, periodo in cui, secondo la senatrice, furono investiti 10 miliardi di euro nel settore dell’istruzione. “Ogni euro sottratto alla scuola è uno schiaffo al futuro del Paese e un passo indietro nella costruzione di una società più equa e consapevole”, ha aggiunto.
Dal 14 gennaio, la senatrice sarà ufficialmente parte della Commissione VII del Senato, dedicata a cultura, istruzione e ricerca, da dove promette di riportare l’istruzione al centro dell’agenda politica.
L’istruzione: un tema assente nell’agenda del Governo?
Il duro affondo di Barbara Floridia mette in evidenza una preoccupazione più ampia sulla mancanza di attenzione verso il sistema scolastico italiano. In un contesto di crisi economica e sociale, le scuole, spesso vecchie e inadeguate, rappresentano uno dei nodi cruciali da affrontare per garantire il futuro delle nuove generazioni.
L’appello della senatrice punta a sensibilizzare il dibattito pubblico ea spingere il Governo a una revisione delle priorità: sarà sufficiente per riportare l’istruzione al centro?
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