Draghi si era cautelato già da tempo, Palazzo Chigi ha antenne sensibili, con la scissione pilotata e capitanata da Luigi Di Maio.
Oggi Draghi ha comunque i numeri per governare il Paese, anche senza Conte, e questo lo sa bene il Presidente Sergio Mattarella che rinvierà’ l’ex Banchiere in Parlamento il quale riprenderà la fiducia ” senza ricatti” dalle Camere, il messaggio del senza ricatti, dopo la conferenza stampa di questa settimana ovviamente va anche alla Lega in cui una scissione alla Di Maio è al momento impensabile, il partito di via Bellerio è molto più strutturato di quello Pentastellato.
Io ho sempre sostenuto che dietro la scissione di Maio ci fosse la regia occulta di Palazzo Chigi, era fin troppo evidente; che ora il parlamentare campano parli di un vago soggetto politico “pragmatico” , le sue sono solo prove tecniche di propaganda elettorale con la ricerca di alleati, non so quanto valga Di Maio in termini elettorali senza i 5 stelle , credo molto poco, stando agli ultimi sondaggi. Ora cercherà di capitalizzare la fedeltà a Draghi ottenendo ministri e sottosegretari al posto dei suoi ex amici di partito.
Il dato certo è che se il M5S ancora unito fosse stato determinante per una maggioranza di governo, insomma se fosse stato ancora il partito di maggioranza relativa, far cadere il Governo sarebbe stato condannare il Paese all’esercizio provvisorio, cioè alla paralisi totale in un momento drammatico: congiuntura economica, pandemia e guerra. Ora invece è condannato all’irrilevanza politica.
Il Movimento 5 stelle si è spaccato per colpa dei suoi leader e si è posto all’opposizione perché crede di recuperare consenso in vista delle politiche 2023.
Comunque il dato politico è ormai chiaro, da oggi inizia ufficialmente in Italia la campagna elettorale, con i 5 stelle all’opposizione insieme a FdI, tramonta l’ipotesi del campo largo, un periodo molto turbolento in cui le forze politiche cercheranno riposizionamenti e nuove aggregazioni in vista del voto della primavera 2023, in questo clima si voterà una legge di bilancio lacrime e sangue e forse anche una nuova legge elettorale.
Per i 5 stelle credo che ci sarà un crollo nei sondaggi e il loro lento quanti inevitabile declino politico anche dai banchi dell’opposizione , il movimento vittima di sé stesso, delle sue invidie e cattiverie interne, dei suoi odi, dilaniato dai suoi leader troppo protagonisti e antagonisti tra loro ( Grullo, Di Maio, Conte) , incapace di trovare una giusta sintesi ha disperso un patrimonio elettorale e vanificato le speranze di chi lo aveva votato.
Sulla scuola poi è stato un fallimento, esprimendo come ministro una come Azzolina e difendendo fino in fondo, alienandosi così il consenso degli insegnanti che si erano riconosciuti nel Movimento che nel 2018 aveva combattuto dall’opposizione la legge 107 di Renzi.
Ora cosa attendere dal governo Draghi in edizione senza Cinque Stelle, un contratto da chiudere a settembre ottobre che sia di qualche riparo all’inflazione con defiscalizzazione e detassazione, una legge di bilancio che voglia e sappia invertire la tendenza al taglio della spesa e un PNRR che almeno investa nella sicurezza delle scuole e nel potenziamento dell’offerta formativa.
Libero Tassella SBC
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