L’Italia è stata ufficialmente deferita alla Corte di Giustizia Europea per non aver rispettato la direttiva 1999/70/CE riguardante i diritti dei lavoratori precari, in particolare nel settore scolastico. La notizia, accolta con soddisfazione ma senza stupore dall’associazione “Scuola Lavoro e Libertà”, è vista come un passo inevitabile. Da anni, infatti, l’Italia viene segnalata per il continuo disprezzo delle normative europee, ignorando le ripetute denunce dei docenti precari e degli operatori del settore.
Secondo l’associazione, la gestione italiana della scuola basata, sulla reiterazione dei contratti a termine e sulla discriminazione salariale verso i docenti precari, rappresenta una grave violazione dei diritti lavorativi. Questa situazione non solo offende il principio di equità, ma pone il Paese in contrasto con i valori di un moderno Stato europeo. Il deferimento alla Corte potrebbe comportare sanzioni molto pesanti, rendendo sempre meno sostenibile la linea adottata dai governi italiani negli ultimi anni.
Per contrastare questa situazione, “Scuola Lavoro e Libertà”, insieme a numerose altre associazioni e sindacati, ha indetto una manifestazione a Roma per sabato 12 ottobre alle 15:00. L’evento mira a mobilitare docenti, famiglie e cittadini contro un sistema scolastico che sembra allontanarsi sempre più dai reali bisogni della popolazione. “Uniti si vince”, è lo slogan scelto per la manifestazione, con l’obiettivo di dare voce a chi chiede un’istruzione equa e dignitosa.
L’Europa ha parlato: ora spetta all’Italia cambiare rotta e garantire il rispetto dei diritti.
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