Sarà l’ennesimo rompicapo dei conti pubblici per il Ministero dell’Istruzione: pagare la carta docente da 500 euro anche ai precari. Secondo gli esperti, le richieste degli insegnanti supplenti potrebbero aprire un buco di decine di milioni nelle casse dello Stato.
Negli ultimi anni, diverse sentenze hanno esteso il beneficio della carta docente – introdotta nel 2015 per la formazione degli insegnanti – anche ai precari con contratti a termine. Fino all’anno scorso, però, spettava solo ai supplenti fino al 31 agosto. Ora una pronuncia della Cassazione comprende anche coloro con cattedra fino a giugno, allargando la potenziale platea a circa 200mila persone.
I tecnici del Ministero dell’Economia avevano già espresso perplessità sul finanziare la misura solo per un anno. Ora, secondo le stime degli esperti, soddisfare tutte le richieste dei precari potrebbe costare oltre 100 milioni, senza considerare gli effetti delle progressive riduzioni del plafond fino al 2025.
Senza un intervento normativo che chiarisca definitivamente i criteri, il contenzioso legale è destinato a moltiplicarsi. Un rebus non da poco per il governo Meloni, impegnato a trovare coperture per un beneficio che rischia di costare caro alle casse dello Stato.
Intanto i precari si stanno affrettando a chiederla prima che cambino le cose, per info scrivete alla mail della Redazione scuolainformazione@gmail.com
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