La recente proposta di dimensionamento scolastico avanzata dalla Provincia di Campobasso ha scatenato polemiche e perplessità. Al centro del dibattito, la decisione di sopprimere l’autonomia dell’Istituto Comprensivo “Colozza” di Campobasso, inglobandolo nell’I.C. “D’Ovidio”, anch’esso situato nel capoluogo. Una scelta che, secondo molti, non risponde ai criteri di logica amministrativa e didattica, ma sembra più dettata da esigenze politiche e di bilanciamento territoriale.
Un contesto problematico: il decreto interministeriale 127/2023
La proposta nasce nel contesto del decreto interministeriale 127/2023, che impone la chiusura di presidenze e segreterie scolastiche non conformi a determinati criteri numerici. Questo provvedimento, sebbene finalizzato al contenimento dei costi, risulta poco adatto a una regione come il Molise, caratterizzata da una dispersione demografica che richiede presìdi scolastici più capillari per garantire un’offerta formativa adeguata.
Tuttavia, le scelte della Provincia di Campobasso vanno oltre l’applicazione di questa normativa, sollevando dubbi sull’equilibrio delle decisioni prese. Ad esempio, l’accorpamento dell’I.C. “Pallotta” di Bojano con l’IIS “Radice Lombardo” crea un ennesimo istituto omnicomprensivo, tipologia che dovrebbe essere riservata a zone isolate o con specificità etniche e linguistiche, condizioni che Bojano non sembra soddisfare.
Decisioni controverse e proteste locali
A Termoli, l’accorpamento del “Boccardi-Tiberio” con il Professionale “F. di Svevia” ha dato vita a una struttura scolastica eterogenea, unendo indirizzi tecnici e professionali molto diversi tra loro. Questo mix di competenze potrebbe generare difficoltà gestionali e didattiche, compromettendo la qualità dell’offerta formativa.
Particolarmente critica è la situazione dell’I.C. di Petacciato, che verrà soppresso senza una chiara definizione della nuova dislocazione dei plessi. Questa incertezza, a ridosso degli open days, ha lasciato i genitori confusi e preoccupati per il futuro educativo dei propri figli.
Il caso Colozza: simbolo di una gestione discutibile
L’aggregazione dell’I.C. “Colozza” all’I.C. “D’Ovidio” ha suscitato le critiche più accese. Non solo si tratta di accorpare una scuola più grande a una più piccola, ma la decisione ignora i criteri stabiliti dalla Giunta Regionale relativi alla popolazione scolastica, all’andamento delle iscrizioni e alle risorse disponibili. Questa operazione porterà alla creazione di un unico istituto con 1.500 alunni e circa 300 dipendenti, una struttura difficilmente gestibile.
Una questione politica e sociale
Le scelte della Provincia sembrano rispondere più a logiche di tutela politica che a una vera pianificazione educativa. Nonostante la delibera del Consiglio Comunale di Campobasso contraria a ulteriori soppressioni, la proposta procede, con il rischio di ulteriori ricorsi al TAR e un clima di crescente tensione tra genitori, docenti e personale ATA.
Adesso la parola passa alla Regione Molise, chiamata a decidere entro pochi giorni. Riuscirà a prevalere il buonsenso, o saranno nuovamente le logiche politiche a determinare il destino delle scuole molisane? Le risposte arriveranno presto, ma intanto cresce l’indignazione per una gestione che appare sempre più lontana dai bisogni reali del territorio.
COMUNICATO DIMENSIONAMENTO 2024
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