L’Italia si conferma maglia nera tra i Paesi del G20 per quanto riguarda i salari reali. Secondo il rapporto dell’Ilo (Organizzazione Internazionale del Lavoro), il nostro Paese ha registrato una perdita dell’8,7% nel potere d’acquisto delle retribuzioni dal 2008, una delle peggiori performance tra le economie avanzate.
Nonostante un lieve aumento del 2,3% nel 2024, dopo i cali del 2022 e 2023 dovuti all’inflazione, questo miglioramento non è sufficiente a compensare le perdite accumulate. A soffrire maggiormente sono stati i lavoratori a basso reddito, penalizzati dall’assenza di un salario minimo legale e dall’aumento dei costi per beni essenziali.
Inoltre, il rapporto evidenzia un calo della produttività in Italia rispetto alla media degli altri Paesi ad alto reddito. Tra il 1999 e il 2024, la produttività italiana è diminuita del 3%, mentre altrove è cresciuta del 30%.
Questi dati pongono l’accento sull’urgenza di riforme strutturali per garantire una maggiore equità salariale e una ripresa economica sostenibile.
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