Roma, 9 gennaio – “Celebriamo oggi un simbolo di identità del nostro Paese: l’olio extravergine d’oliva. Questo prodotto straordinario è il risultato non solo delle nostre risorse naturali, ma anche della qualità della formazione che offriamo nei nostri istituti”. Con queste parole, il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha introdotto l’iniziativa “Olio extravergine di oliva, nuovi percorsi didattici negli Istituti alberghieri per un’eccellenza della cucina italiana”, ospitata presso l’Istituto Professionale per i Servizi per Enogastronomia ed Ospitalità Alberghiera Vincenzo Gioberti di Roma.
Nel suo intervento, Valditara ha evidenziato l’importanza di unire due modelli formativi d’eccellenza: gli istituti agrari e quelli alberghieri. “La capacità di produrre un olio di altissimo livello nasce negli istituti agrari, mentre quella di trasformarlo e valorizzarlo trova spazio negli alberghieri. Questi due percorsi devono necessariamente andare di pari passo per offrire ai nostri giovani una formazione completa e competitiva”, ha affermato il ministro.
Investimenti senza precedenti per il futuro dei giovani
Il governo ha deciso di puntare con forza su questi settori, stanziando ben 335 milioni di euro. “Questa cifra straordinaria testimonia il nostro impegno per garantire che gli studenti abbiano le competenze necessarie per soddisfare le esigenze del mercato del lavoro. Gli istituti agrari e alberghieri sono tra i percorsi formativi più richiesti e offrono opportunità uniche per i giovani”, ha aggiunto Valditara.
Un patrimonio culturale e didattico da valorizzare
L’evento ha messo in luce il ruolo cruciale dei docenti, che con la loro professionalità formano operatori capaci di raggiungere l’eccellenza. “Oggi celebriamo anche la straordinaria capacità dei nostri insegnanti, che trasmettono saperi e competenze in grado di dare vita a produzioni uniche”, ha concluso il ministro.
Con l’iniziativa, il governo ribadisce l’importanza di investire nella formazione di settori strategici per il futuro dell’economia italiana, rafforzando il legame tra cultura, territorio e mercato del lavoro.
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