Una triste vicenda ha colpito una maestra di una scuola primaria che chiede di rimanere anonima. Lo scorso novembre, durante le attività in classe, è stata vittima di un’aggressione da parte di un bambino con gravi problemi comportamentali che l’ha causato una lesione al ginocchio.
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Dopo diversi tentativi di riabilitazione presso centri specializzati e costosi interventi da cui non è emerso alcun miglioramento, il ginocchio dell’insegnante rimane tuttora compromesso e lei non è attualmente in grado di svolgere il proprio lavoro.
La docente si trova ora in malattia ma non nasconde la propria frustrazione nel non poter tornare a fare ciò che ama di più: stare con i suoi alunni.
Docenti poco tutelati,specie quelli di sostegno
Il caso solleva alcune riflessioni sulle tutele previste per chi, come gli insegnanti, svolge quotidianamente un’attività ad alto rischio di aggressioni o infortuni sul lavoro. Nel caso specifico, nonostante i ripetuti tentativi di riabilitazione a proprie spese, senza alcun supporto economico dalla scuola o dagli enti preposti, l’insegnante si trova ora costretta ad abbandonare probabilmente in via definitiva la professione a causa di un infortunio sul lavoro.
L’inclusione deve andare di pari passo con la sicurezza
L’episodio pone in evidenza anche la necessità di ripensare ad un efficace bilanciamento tra il sacrosanto diritto all’inclusione di tutti gli studenti e la sicurezza e l’incolumità fisica del corpo docente, troppo spesso esposto a fenomeni di aggressività e violenza nelle classi. È necessario tutelare concretamente chi opera ogni giorno con professionalità e dedizione per il futuro delle nuove generazioni.
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