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Inflazione alle stelle, basta confrontare i vecchi volantini dei supermercati con quelli dello stesso periodo di quest’anno

Aumento dei prezzi dei beni di prima necessità: un confronto tra il passato e il presente rivela l'effettiva crescita dell'inflazione, ecco come verificarlo di persona al di fuori della propaganda

L’inflazione a differenza di quanto viene quotidianamente raccontato dai media, quasi a dare maggior forza alla propaganda (pubblicità n.d.r) a pagamento, galoppa!

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Basta fare due conti in tasca per rendersi conto che nonostante lo stipendio (penso ad esempio ai collaboratori scolastici o ai docenti precari con stipendi vicini alla soglia della povertà) non si riesce a superare la terza settimana.

Lo dimostrano anche i risparmi degli italiani che in questi ultimi anni sono stati erosi dall’inflazione

Un nostro lettore però ha avuto un’idea a dir poco geniale, ha voluto confrontare due volantini dello stesso supermercato, uno del novembre 2019, quattro anni prima che la pandemia e altri eventi globali scuoteranno l’equilibrio economico.Con quello di novembre del 2023.

Ha preso in considerazione solo i prodotti di prima necessità ed ha verificato che alcuni prezzi hanno registrato un’impennata notevole, se non addirittura esorbitanti.

Un’analisi accurata ha rivelato che diversi articoli registrati hanno evidenziato un aumento significativo, ovviamente ci ha passato la sua ricerca che riportiamo:

  • Un chilo di pasta di una nota marca è passato da 1,45 a 2,50 euro, segnando un aumento del 72,4%.
  • Il prezzo del riso tipo Arborio è salito da 3,79 a 4,99 euro, rappresentando un aumento del 31,7%.
  • L’olio extravergine di oliva è passato da 7,97 a 11,40 euro, mostrando un incremento del 43%.
  • Il prosciutto cotto di alta qualità Sofficette è aumentato da 28,90 a 32,90 euro al chilogrammo, corrispondente a un aumento del 13,8%.
  • Il latte è salito da 1,38 a 1,65 euro al litro, mostrando un aumento del 19,6%.
  • Il prezzo delle pere Williams è cresciuto da 2,48 a 3,68 euro al chilo, segnando un aumento del 48,3%.
  • Le mele Gala sono aumentate da 1,48 a 2,15 euro al chilo, segnando un aumento del 45,3%.

Il confronto tra i prezzi del 2019 e quelli attuali mette in luce un quadro inquietante, sottolineando come l’aumento dei costi dei beni di prima necessità sta influenzando pesantemente il bilancio delle famiglie e gli stipendi siano rimasti fermi!

La questione dell’inflazione rimane un tema cruciale da affrontare con urgenza, poiché le famiglie di tutto il paese lottano per far quadrare i conti di spesa quotidiana.

Se ne avete la possibilità, se trovate a casa un vecchio volantino, fate anche voi questo confronto ed inviatelo alla nostra casella di posta elettronica, sarà poi nostra cura renderlo pubblico.

IL COORDINAMENTO MODIFICHIAMO IL CONCORSO STRAORDINARIO BIS È FAVOREVOLE ALLA SOLUZIONE DEL DOPPIO CANALE DI RECLUTAMENTO SENZA SE E SENZA MA!

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