IMU “prima casa” e il caso dei coniugi con residenza diversa: AL VIA I RIMBORSI !

come noto, vi è un’esenzione dall’imposta per la c.d. abitazione principale ovvero per “l’immobile, iscritto o iscrivibile nel catasto edilizio urbano come unica unità immobiliare, nel quale il soggetto passivo ed il suo nucleo familiare dimorano abitualmente e risiedono anagraficamente”.

Per usufruire dell’agevolazione fiscale quindi è richiesto il duplice requisito della residenza anagrafica e della dimora abituale non solo del possessore ma anche della sua famiglia. Interpretando così la norma però si assisteva spesso ad una difformità di trattamento tra le persone coniugate e le coppie di mero fatto, in quanto due persone coniugate e domiciliate in immobili diversi potevano usufruire dell’esenzione per un solo immobile rispetto alla a coloro che non erano coniugati.

Così è intervenuta la Corte costituzionale, con la sentenza n. 209/2022, che ha chiarito che il principio a cui si deve fare riferimento non è tanto quello del legame familiare esistente tra le persone ma la residenza / dimora abituale. Se non c’è la dimora abituale l’immobile non può avere l’esenzione IMU come abitazione principale.

Ogni coniuge deve avere la residenza anagrafica e la dimora abituale nell’immobile in cui chiede l’esenzione IMU

Tale circostanza può, ed anzi deve, essere verificata dal Comune e dalle altre Autorità preposte al controllo, mediante, ad esempio, la verifica delle utenze elettriche, idriche e del gas.

Riassumendo:
1. Residenza e dimora abituale in immobile diverso: esenzione IMU per le due abitazioni principali
2. Residenza in due immobili diversi e dimora abituale in uno degli immobili: esenzione IMU per un solo immobile
3. Residenza e dimora abituale nello stesso immobile: esenzione IMU per un solo immobile.

La sentenza della Corte costituzionale permette, a coloro che ne hanno i requisiti, di chiedere il rimborso dell’imposta versata, fino ai 5 anni antecedenti, se si possedevano i requisiti per chiedere l’esenzione. Tali requisiti dovranno essere dimostrati dal contribuente, ad esempio inviando copia delle utenze pagate tutto l’anno.

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