Immissioni in ruolo 2017/2018, i veri numeri
Nei prossimi giorni il MIUR e i sindacati renderanno noti i numeri delle immissioni in ruolo relative all’anno scolastico 2017/2018. Il contingente annunciato dal governo era di 52 mila posti da assegnare ai docenti precari inseriti nelle GaE e vincitori di concorso, ma a quanto risulta ad ItaliaOggi non tutti i posti sono stati assegnati. All’appello mancherebbero addirittura 22 mila posti che andranno ai supplenti. Se questi numeri saranno confermati i posti ancora vacanti saranno 100 mila, la maggior parte di questi concentrati nelle regioni del Nord Italia. Molti posti vacanti riguardano il sostegno. Proprio ieri abbiamo pubblicato una riflessione riguardo ai ricorsi, alla seconda fascia di istituto e alle graduatorie incrociate.
Incarichi e supplenze, molti i posti vacanti, si cercano docenti anche con la MAD
La famosa supplentite non è stata curata e probabilmente nelle regioni del Nord andranno esaurite le graduatorie costringendo i presidi a ricorrere alla MAD, messa a disposizione. Per chi ancora non lo sapesse si tratta di una domanda in carta semplice redatta dagli aspiranti docenti in possesso del titolo che permette loro di accedere alle classi di concorso. La MAD può essere inviata a tutte le scuole d’Italia, non vi sono limiti, i dirigenti ovviamente faranno una propria scrematura prediligendo i precari iscritti nelle graduatorie e magari residenti in regioni vicinorie. Oltre ai docenti di sostegno, al Nord mancano docenti di lingua, come ad esempio Spagnolo alle superiori e Lettere alle scuole medie. Intanto già dalla prossima settimana le scuole probabilmente avranno a disposizione le graduatorie di istituto definitive e dovranno procedere a nominare i supplenti, chi è iscritto in graduatoria e non occupa una posizione utile, potrebbe candidarsi attraverso la messa a disposizione nelle regioni con il maggior numero di posti vacanti, le più gettonate restano: Veneto, Lombardia e Piemonte, ma vi sono carenze anche nelle altre regioni. Per inviare la MAD non occorre iscriversi a servizi a pagamento, basta cercare le scuole ed inviare il modello compilato attraverso la propria e-mail, non è richiesta la PEC.
