Giungono alla nostra Redazione diverse e-mail di docenti neoimmessi in ruolo che evidenziano il caos venutosi a creare in seguito ad un avviso emanato dall’USR Piemonte.
I Fatti
Questi docenti sono stati immessi in ruolo dopo il 13 settembre con l’applicativo del SIDI già chiuso, pertanto non sono riusciti a caricare il proprio Curriculum Vitae e a candidarsi presso le scuole che nel frattempo avevano pubblicato i bandi; al contempo le stesse scuole non riuscivano a vedere, attraverso il famoso cruscotto perchè chiuso, gli eventuali immessi in ruolo.
Per ottemperare alle direttive della legge 107/15, i neommessi in ruolo hanno inviato il proprio CV attraverso la posta ordinaria, i dirigenti li hanno valutati, hanno stilato una graduatoria di preferenza e successivamente hanno inviato la proposta di assunzione e perfezionato dunque il contratto.
L’avviso dell’USR che manda in frantumi la legge 107/15
Nel frattempo l’USR Piemonte emanava sul proprio portale un avviso pubblico peraltro senza alcun numero di protocollo e nessuna firma ” RIVOLTO AI DIRIGENTI SCOLASTICI E A TUTTI I DOCENTI NEO IMMESSI IN RUOLO NEGLI AMBITI TERRITORIALI DEL PIEMONTE CHE, ALLA DATA DEL 15 SETTEMBRE U.S., SONO STATI DESTINATARI DI UNA SEDE PROVVISORIA” attaverso il quale superava nella sostanza la legge 107/15 facendo però un salto nel passato.
In sostanza l’avviso emanato assegna – si legge – in fase provvisoria una sede a tutti i docenti neoimmessi in ruolo, anche a quelli che avevano già perfezionato il contratto in ossequio alla legge 107/15, ma cosa – a nostro avviso incomprensibile – scrive le “Articolazioni territoriali di questo USR procederanno a convocare in presenza tutti i docenti interessati all’assegnazione della sede scolastica di servizio definitiva. Gli aspiranti sceglieranno le suddette sedi secondo l’ordine delle rispettive graduatorie, partendo, in base alle regole generali, dalle GM”.
Insomma l’USR del Piemonte cassa la legge di riforma della scuola, la famosa legge “buona scuola”? Così pare.
Nel frattempo tale nota ha gettato nel panico gli studenti che già avevano conosciuto i nuovi docenti, i dirigenti scolastici che avevano perfezionato i contratti e già inseriti nel sistema e i docenti che dopo aver firmato un contratto si sono visti assegnati provvisoriamente presso un altro istituto. E per di più cancella la chiamata diretta “fiore all’occhiello” della legge ritornando alle vecchie graduatorie di merito. Insomma se non è caos poco manca.
Tutto ciò è legale?
A nostro avviso no, nessun USR può cassare una legge dello Stato e i contratti già sottoscritti – secondo la nostra interpretazione – sono validi.
Cosa devono fare i dirigenti?
I dirigenti che hanno perfezionato i contratti con i docenti, per evitare il caos organizzativo, potrebbero inviare una lettera agli USP e per conoscenza all’USR attraverso la quale evidenziano di aver perfezionato i contratti così come previsto dalla legge 107/15 e pertanto li ritengono validi a tutti gli effetti e quindi di tenersi in organico i docenti selezionati e assunti.
Cosa devono fare i docenti neoimmessi in ruolo?
I docenti neoimmessi in ruolo che si vedono assegnati secondo i vecchi criteri superati peraltro dalla legge 107/15 possono – a nostro avviso – presentare reclamo evidenziando che il contratto perfezionato con le scuole rispetta i principi della “chiamata diretta” prevista dalla legge 107/15 comma 82.
Sia gli USP che l’USR dovranno assolutamente tenerne conto e semmai assegnare la sede d’ufficio SOLO a quei docenti che non hanno ancora trovato una sede, così come previsto peraltro dalla stessa legge.