Quando un docente riceve una proposta di nomina in ruolo dalle Graduatorie ad Esaurimento (GaE) e decide di rinunciarvi, le conseguenze sono severe. Oltre alla perdita della possibilità di ottenere una cattedra a tempo indeterminato, il docente viene depennato dalla graduatoria specifica e non potrà più accedere neanche alle supplenze.
Depennamento e normativa di riferimento
La rinuncia a una proposta di nomina comporta l’immediata cancellazione dalla graduatoria per la classe di concorso interessata. Questo processo si fonda sull’art. 401, comma 8, del D.lgs. 297/94, che stabilisce che il rifiuto della nomina in ruolo porta alla decadenza dalla graduatoria corrispondente. Di conseguenza, un docente che rinuncia alla nomina sarà escluso non solo dal ruolo, ma anche dalle eventuali supplenze a cui poteva ambire dalla stessa graduatoria.
Supplenze anno scolastico 2024/25
Per l’anno scolastico 2024/25, le prime nomine per le supplenze annuali sono già in corso in molte province italiane. Questi incarichi si riferiscono alle supplenze fino al 30 giugno o al 31 agosto, con eventuali ulteriori turni di assegnazione a seguito di rinunce o nuove disponibilità. Tuttavia, solo coloro che non sono stati depennati possono ancora sperare in un incarico.
Chi è stato depennato, come confermato anche dall’UST, non potrà più ottenere supplenze. Il depennamento riguarda infatti sia le nomine in ruolo che i contratti a tempo determinato.
In conclusione, la normativa vigente è chiara: chi rinuncia a una proposta di nomina in ruolo dalle GaE perde ogni possibilità di ottenere incarichi, sia a tempo indeterminato che determinato, per quella specifica classe di concorso.
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Replica all’articolo di Libero Tassella del 16/9/2024
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